Primo incontro dopo il «no» del leader pentastellato all’elezione del premier al Colle. Sul tavolo l’emergenza dei rincari delle bollette, il Pnrr, sicurezza sul lavoro e riforma del Csm
«Vediamoci», si erano detti incrociandosi alla cerimonia per il mandato bis di Sergio Mattarella. E stamattina, nel giro di poche ore, il premier Mario Draghi e il leader del M5S Giuseppe Conte si sono incontrati per due ore a Palazzo Chigi. La posta politica sul tavolo è molto alta e lo scenario politico assai complesso, visto che nella partita appena chiusa l’ex premier non è stato per niente tenero rispetto al suo successore, a cui ha sbarrato la strada verso il Quirinale.
Una premessa che però, almeno in apparenza, non sembra aver ostacolato il lungo dialogo tra il capo del governo e il leader del partito che ne ricopre il ruolo di azionista di maggioranza. «Sono qui non a parlare di caselle di governo ma per parlare di urgenze dei cittadini — ha messo subito le mani avanti Conte —. Quello che abbiamo dichiarato a Draghi è che noi manteniamo la parola, siamo qui a ribadire la nostra massima compattezza per rilanciare azione di governo». Ma soprattutto, l’ex premier ha promesso «massima compattezza da parte del M5S nel sostenere l’azione del governo Draghi». Parole non scontate, che sembrano far parte di una strategia ben diversa rispetto alle scintille riservate dalla Lega subito dopo il Colle. Nel corso del colloquio, spiega una nota di Palazzo Chigi, sono stati affrontati temi legati alla situazione economica e internazionale e, più in generale, all’agenda di governo.
Conte ha sottolineato con forza: «Vogliamo parlare di “patto con i cittadini”, non di “patto di fine legislatura”». E in cima a questa agenda, evidenziando che Draghi avrebbe risposto con la «massima disponibilità», l’ex premier ha snocciolato la sua agenda di priorità per cittadini e imprese: «Sul rincaro delle bollette è assolutamente necessario intervenire con risorse aggiuntive» altrimenti «famiglie e sistema produttivo non potrà avvantaggiarsi della ripresa e il ciclo economico rischia un meno, che non possiamo assolutamente permetterci».
E poi: «È importante rispettare tutte le tappe del Pnrrr. Inizia ora il momento più difficile ecco perché non potevamo perdere un solo giorno — aggiunge Conte —. Raggiunti i 51 obiettivi ora serve la loro messa a terra». Durante il lungo faccia a faccia con Draghi, il leader pentastellato riferisce di aver «parlato anche della questione della precarietà e della sicurezza sui posti di lavoro». Un affondo è stato riservato anche sul delicatissimo nodo giustizia: «C’è una riforma del Csm — aggiuge Conte —, per il M5S è importante che ci sia una chiara differenziazione di ruoli tra politica e magistratura».
Nessun commento, infine, riguardo lo scontro interno al partito con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. L’unica battuta riguarda il ideatore: «Se sento Grillo? Sì, tutti i giorni».
4 febbraio 2022 (modifica il 4 febbraio 2022 | 15:16)
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Claudio Bozza , 2022-02-04 14:05:18
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