La deputata «scippata» ad Azione, le voci diffuse su Gelmini-Carfagna e il sabotaggio della macchina di partito calendiana. Ora l’ex premier trova sponda anche nell’ex nemico Fioroni
«Carlo? Per lui non c’è una questione “morale”, ma «umorale. Se continua così lui non avrà nemmeno più il suo, di partito». Matteo Renzi, alias Machiavelli, sorride beffardo passeggiando dietro al Senato.
L’ex premier è soddisfatto, ne ha combinata un’altra delle sue: stavolta a farne le spese è Carlo Calenda, suo ex ministro,
poi «amico-per-forza» alle ultime Politiche (alleanza di reciproca convenienza per avere certezza di entrare in Parlamento) con l’ambizioso obiettivo di costruire il Terzo polo (nato e deceduto in un batter d’occhio).
Poi, però, i nodi sono venuti al pettine. Incompatibilità caratteriale palese: l’ego debordante di entrambi. E siccome l’acqua e l’olio sono impossibili da mischiare, i titoli di coda (forse anche un po’ dopo il previsto) sono arrivati puntuali.
È passato un mese da quando Renzi ha fatto scattare quella che i suoi fedelissimi hanno sarcasticamente ribattezzato «Operazione Carletto».
Come in tutte…
Author: Claudio Bozza
Data : 2023-05-18 10:56:04
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