Beppe Grillo – Doc ita (2007)
Anamnesi semiseria del “Giuse” il genovese che non risparmia nessuno.
Un esclusivo documentario dedicato al grande comico genovese. Immagini inedite, backstage e interviste.
Maurizio Crozza, comico: “E’ partito comico è diventato filosofo. Ha fatto la carriera invertita di Buttiglione. Ogni volta che parla di un azienda questa fallisce”, Antonio Ricci, autore televisivo “è la più grande bestiaccia da palcoscenico”, Michele Serra, autore televisivo: “c’è anche un aspetto di neurolabilità in Grillo, di nevrastenia comica che è comicissima”.
Così gli amici e colleghi descrivono Beppe Grillo, un artista che ha sempre fatto parlare di sè: dalla satira sui vizi degli italiani alle denunce nei suoi spettacoli teatrali contro i poteri forti, sino al suo impegno nel sociale, senza tralasciare le censure da lui subite in Rai: Pippo Baudo: “ha capito che per quello che fa e dice non può avere ospitalità in una televisione normale perché fioccherebbero querele, succederebbe un casino”. E dopo anni di assenza dalla televisione di Stato, Beppe Grillo è tornato in un esclusivo speciale a lui dedicato.
Il prestigioso settimanale Time lo ha inserito nella lista degli eroi europei del 2005 assieme a Silvana Fucito, l’imprenditrice che si è ribellata al racket della Camorra con questa motivazione: “Hanno accettato sfide difficili e fatto la differenza”.
Maurizio Crozza: “ha fatto un percorso che lo ha portato a non essere più schiavo delle battute, io vado a vedere uno spettacolo, rido, ma mi dà anche una serie di informazioni che altrimenti non potrei mai conoscere in altro modo”; Gigi Vesigna: “oggi fa quello che gli pare e quando gli pare ma non per un fine preciso. Non deve lanciare un cerchio, un film, tutti gli altri compreso Benigni fanno le cose quando gli conviene”.
Primi anni 80, Beppe Grillo è al culmine della popolarità televisiva ma sono anche gli anni delle prime polemiche.
Durante “Domenica In” del 1983, Grillo enuncia il “Teorema Longo P2”, “scherzetto comico assoluto” come lo definisce Stefano Benni, scrittore e autore della gag, nella quale si affiancava al nome del socialdemocratico il nome della massoneria. Nonostante i primi disappunti sollevatisi, Grillo prosegue.
Fantastico 1986. Grillo in una suo monologo fa una battuta sui cinesi e i socialisti, protagonisti Craxi e Martelli. Scoppia il caso. Stefano Benni: “Quella battuta era scritta sul “Manifesto” ma nessuno se ne era accorto e arrabbiato. Detta in tv è stata come una deflagrazione”; Mario Maffucci, ex dirigente Rai: “la proposta del testo era diversa dalla battuta che poi fu attribuita a Martelli”; Ricci “mi ricordo che avevamo fatto cose molto più forti sui socialisti che quella battuta. Forse venne strumentalizzata dopo quella battuta, ma senza altro non fu mandato Grillo come un killer”.
Ormai sono anni che Grillo non appare in tv ma i suoi spettacoli riempiono regolarmente i Palasport di tutta Italia registrando il tutto esaurito.
Nel 2005 ha inaugurato su Internet un blog che porta il suo nome che lo ha consacrato come “opinion leader” nazionale. Benni “sicuramente Grillo riempie un vuoto. Ci sarà un motivo per cui il blog di Grillo è il più letto di quello di Repubblica o del Corriere della Sera”; Gianroberto Casaleggio, studioso di internet: “Grillo oggi è dodicesimo nel mondo come blog nel mondo. Ricordo che i blog nel mondo sono 23 milioni”.
Serra: “ha continuato ad esistere e questa è la sua grande vittoria. E’ rarissimo che una persona che non correo in televisione abbia popolarità”.
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