di Chiara Dilucente
Finalmente, anche una pillola per trattare l’infezione da Sars-cov-2: nel Regno Unito è stato autorizzato il molnupiravir, il primo medicinale antivirale a uso orale per il trattamento di Covid-19. Lo ha annunciato il 5 novembre la Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (Mhra), l’agenzia regolatoria britannica. Lagevrio, questo il nome commerciale del principio attivo, impedisce al virus di replicarsi all’interno delle cellule ed è stato sviluppato e prodotto dalle aziende biotech Ridgeback Biotherapeutics e Merck Sharp & Dohme.
La domanda di autorizzazione è stata presentata anche alla Food and drug administration (Fda) ed è tuttora in fase di revisione, mentre recentemente l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha annunciato la rolling review (lo strumento normativo che si utilizza per accelerare la valutazione di un farmaco promettente durante un’emergenza sanitaria) sulla richiesta di autorizzazione del medicinale.
Il molnupiravir è un principio attivo che appartiene alla classe degli analoghi nucleosidici, molecole che assomigliano per composizione chimica e struttura alle unità fondamentali che costituiscono una molecola di Rna, che a sua volta forma il materiale genetico del coronavirus. Grazie alla sua particolare struttura, il molnupiravir è in grado di interferire con l’azione della Rna polimerasi, il macchinario molecolare del virus che ne consente la replicazione all’interno delle cellule. In questo modo il medicinale riesce a bloccare in maniera significativa la riproduzione di Sars-cov-2, e quindi diminuisce gli esiti più gravi di Covid-19.
Il via libera dopo gli studi clinici
L’autorizzazione è giunta a seguito di una rigorosa revisione della sicurezza, qualità ed efficacia del medicinale da parte del Mhra e dell’organo consultivo scientifico di esperti indipendenti del governo, la Commissione sui medicinali umani. In particolare, l’approvazione si è basata soprattutto sui risultati positivi dello studio clinico di fase 3 che ha valutato la somministrazione di molnupiravir due volte al giorno in pazienti adulti con Covid-19 da lieve a moderata non ospedalizzati e non vaccinati, con almeno un fattore di rischio associato a complicanze della malattia. Dai dati non solo emerge un buon profilo di sicurezza, ma anche che il molnupiravir è stato in grado di ridurre del 50% il rischio di ospedalizzazione o morte per gli adulti non ospedalizzati a rischio con Covid-19 da lieve a moderato.
Da qui, il semaforo verde per l’agenzia britannica: Lagevrio è stato autorizzato per l’uso in persone che hanno Covid-19 da lieve a moderato e almeno un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie gravi, come obesità, età avanzata, diabete mellito o malattie cardiache. Dagli studi clinici è emerso che il principio attivo si dimostra più efficace se assunto durante le prime fasi dell’infezione, quindi l’Mhra ne raccomanda l’uso subito dopo un tampone positivo, o comunque entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi. Non solo: il molnupiravir è anche il primo antivirale approvato per questa malattia che può essere assunto per via orale anziché per via endovenosa. Ciò vuol dire che può essere somministrato al di fuori di un ambiente ospedaliero, prima che Covid-19 abbia raggiunto uno stadio grave, rappresentando una grande risorsa nel contrastare la pandemia da Sars-cov-2.
L’approvazione arriva in un momento delicato della pandemia: come riporta Reuters, il Regno Unito sta registrando una media di 40.000 nuovi casi al giorno, e in tutta Europa i contagi sono in aumento. “Oggi è un giorno storico per il nostro Paese, poiché il Regno Unito è ora il primo paese al mondo ad approvare un antivirale che può essere assunto a dimora per Covid-19. Sarà un punto di svolta per i più vulnerabili e gli immunodepressi, che presto potranno ricevere questo trattamento innovativo”, ha dichiarato Sajid Javid, segretario di stato per la salute e gli affari sociali.
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www.wired.it
2021-11-05 15:09:27