A Sorrento venerdì e sabato il meeting “Verso Sud” sul ruolo del Mezzogiorno nel Mediterraneo, prevista la partecipazione del capo dello Stato Mattarella e del presidente del Consiglio Draghi

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Si avvicina “Verso Sud”, meeting che venerdì 13 e sabato 14 maggio vedrà, a Sorrento, la partecipazione tra gli altri del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del premier Mario Draghi e del ministro per il Sud Mara Carfagna. Ad organizzarlo è “The European House – Ambrosetti”, insieme al Ministero per il Sud e con il supporto di alcuni partner strategici come Gruppo FS Italiane, Intesa Sanpaolo, Gruppo MSC, Adler, Agenzia per la Coesione Territoriale, Mediocredito Centrale.

Il tema è quello del Mezzogiorno come opportunità di crescita per se stesso e per l’intero paese, argomento tornato alla ribalta anche grazie ai fondi del Pnrr, in arrivo da un’Europa che vorrebbe da tempo l’Italia risolvesse il problema dell’area regionale (il Sud, appunto) più arretrata dell’intero continente. Altra ragione che rende ulteriormente d’attualità una spinta all’economia del Mezzogiorno è la guerra in Ucraina, che ha reso necessaria la valutazione di approvvigionamenti energetici dall’altra sponda del mar Mediterraneo.

“Pur coprendo il mar Mediterraneo soltanto l’1% della superficie dei mari mondiale – scrive Ambrosetti nel nuovo ‘Libro bianco’ che verrà presentato venerdì, con 10 “idee per il Mezzogiorno” – i paesi del Mediterraneo allargato (in tutto 45) accolgono il 15,5% della cittadinanza globale e il 14,5% del Pil. Il mar Mediterraneo è, inoltre, punto d’incontro di 4 grandi aree geoeconomiche: l’African Continental Free Trade Area (AfCTA), l’Unione Europea, il North American Free Trade Agree-ment (NAFTA) e il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP)”.

Quello del Libro bianco è uno studio vero e proprio sul Meridione, ricco di dati. Come ad esempio quelli sull’occupazione, 20 punti percentuale indietro rispetto al Sud. Non sempre è il Mezzogiorno quello che sta peggio, puntualizza comunque il Libro bianco. E per appurarlo è stata condotta un’analisi su 20 indicatori di performance di 42 Paesi e 20 Regioni, questo in un lasso temporale di 10 anni. Ne è emerso che “il Sud Italia si posiziona nelle ultime 6 posizioni in 2 soli casi (investimenti sul PIL, tasso di crescita della cittadinanza al 2050), mentre è nelle prime 6 posizioni per 7 indicatori (natalità delle imprese, energia rinnovabile, produzione di gas e petrolio, import di energia elettrica, variazione dei consumi energetici, export high-tech, medici per 1.000 abitanti)”.

In definitiva, lo studio restituisce un Sud Italia dall’immagine “più attrattiva” rispetto a “quella generalmente conosciuta e diffusa, proprio in virtù di un cambio di paradigma, che considera questo territorio con riferimento all’area del Mediterraneo e del Mediterraneo Allargato, anziché compararlo all’UE o considerare le singole regioni che lo compongono in un quadro nazionale”. Una chiave di lettura che però sottolinea quanto sia necessaria – oltre ad una nuova narrazione – un’azione concreta in ambito di sviluppo, geopolitico, energetico.



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di Redazione
telecaprinews.it
2022-05-11 14:33:19 ,

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