di Paolo Armelli
I tre episodi della serie ricostruiscono come in uno stillicidio i momenti che hanno portato la coppia alla crisi più irreparabile: prestiti estorti, lettere contraffatte, fotografie scandalose adulteri ripetuti, dipendenze da sostanza, violenze domestiche, clamorose fughe e altrettanto clamorosi ricongiungimenti. Foy e Bettany sono chirurgici nell’interpretare una donna e un uomo che sembrano odiarsi visceralmente ma che per un periodo non possono fare a meno di nutrirsi l’una del desiderio e della rabbia dell’altro. È un amore malatissimo il loro e anzi, visto che ci vanno di mezzo anche vere e proprie percosse e altri colpi bassissimi a livello umano, facciamo attenzione a non usare parole sbagliate: non era amore, era però un rapporto di interdipendenza deviato e ossessivo.
La sceneggiatrice Sarah Phelps e la regista Anne Sewitsky hanno una cura magistrale nel rendere il più possibile splendente e patinato il mondo in cui i due protagonisti si muovono: vestiti elegantissimi, castelli immersi nella Scozia più nebbiosa, e poi gioielli, visoni, auto d’epoca; e ancora una fotografia che rende gli occhi e le unghie laccate di Foy quasi fluorescenti, a esaltarne il magnetismo urticante. Se il personaggio di Margaret è tutta fierezza sovraesposta, quello di Ian si accartoccia continuamente su se stesso, vittima di demoni che non riesce mai a dominare. Sebbene attorno a loro si muovano altri personaggi minori (le ex mogli di lui, gli amanti di lei…), questa miniserie è tutta su questa coppia che si avvinghia, si sfalda, si attacca, si consola, si perde irrimediabilmente.
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2022-04-21 13:00:00