LONDRA – Tutte le strade portano alla Superlega del calcio europeo? Un altro indizio ce l’ha oggi il “Financial Times”, che rivela come i club europei siano in procinto di entrare nella stanza dei comandi della Champions League e anche dell’Europa League, formando una sorta di “joint venture” con la Uefa (che sinora ha avuto un controllo più o meno totale) e ottenere più potere decisionale. Una svolta che qualcuno già considera un primo passo concreto verso la Superlega europea, ossia quella che somiglierebbe a un campionato tra le principali squadre del Continente. Un progetto che negli ultimi mesi sembra aver avuto un’accelerazione, per lo meno nelle intenzioni.
Sempre più verso una Superlega
La novità anticipata dal “Financial Times” rappresenta un significativo spostamento di poteri nel gotha del calcio. In pratica, la European Club Association (Eca), che rappresenta 200 squadre in Europa di cui è a capo il presidente della Juventus Andrea Agnelli, starebbe giungendo a un accordo con la Uefa per il controllo quasi totale dei diritti tv e degli sponsor della Champions League ma anche dell’Europa League. Un business da quasi 3,7 miliardi di euro che al momento è in totale controllo del massimo organismo calcistico europeo, che poi redistribuiva il denaro alle squadre. Non solo: l’Eca starebbe spingendo per avere molta più influenza anche sul format delle manifestazioni, e cioè aumentare dal 2024 le partite tra big club del calcio europeo, sebbene aspetto sinora sia stato saldamente in mano alla Uefa, che si oppone a progetti di Superlega che spazzerebbero via la Champions League e l’Europa League.
Una accelerazione voluta dal club
In ogni caso, questo blitz dei club su Champions ed Europa League potrebbe certo essere il primo, deciso scarto verso una sorta di SuperLega. Un’idea che aleggia nel calcio da vent’anni e che negli ultimi tempi ha subito una decisa accelerazione soprattutto a causa della crisi del Covid che paradossalmente ha colpito soprattutto i club più grandi, visto che gli introiti sono stati devastati dalla pandemia e il loro monte ingaggi e spese è molto più alto del resto delle squadre. Con i club che entreranno nella stanza dei bottoni per lo sfruttamento di sponsor e diritti tv potrebbero cambiare molte cose. La ridistribuzione degli utili, innanzitutto. Ma potremmo assistere anche a una flessibilità della fruizione dei contenuti, come per esempio un aumento concreto della trasmissione in streaming su varie piattaforme ma anche una presenza probabilmente più invasiva degli sponsor. Chi è stato a una partita di Major League negli Stati Uniti, potrebbe capire fino a dove si potrebbe (condizionale d’obbligo) arrivare, con gli sponsor molto evidenti e la partita che continua sullo sfondo.
Questo, come ricorda il quotidiano finanziario di Londra, si aggiunge a una parallela tendenza sempre più contemplata nei massimi campionati europei come Serie A, Liga e Bundesliga, ovvero cedere parte delle quote delle leghe a investitori terzi e racimolare denaro. Come ha detto lo stesso Andrea Agnelli qualche settimana fa pubblicamente: “La prospettiva di investimenti dall’esterno non deve essere preclusa”.
Aumento notevole del numero degli incontri
Negli ultimi mesi si sono rincorse le voci di una rivoluzione epocale e “imminente” per il calcio europeo, cosa che ha attirato anche molti critici e tradizionalisti contrari a quello che considerano un declassamento del calcio in ambito nazionale. Lo scorso ottobre Sky News aveva riportato che le trattative tra i grandi club sarebbero piuttosto avanzate, tanto che non sarebbe impossibile una Superlega, anzi “European Premier League” già la chiamano oltremanica, già dalla stagione 2022-2023. Sarebbero tempi molto stretti, considerando anche la storica opposizione alla Superlega della Uefa (che organizza l’attuale Champions League). Ma stavolta, per il progetto, sarebbe coinvolta la Fifa (la massima organizzazione del calcio mondiale). Inoltre, vari finanziatori, tra cui la celebre banca americana JP Morgan, sarebbero già al lavoro per mettere insieme almeno 6 miliardi di euro e lanciare la European Premier League. Tutti prestiti che verrebbero ripagati dai diritti tv che la Superlega genererà.
Sempre secondo Sky, ci sarebbero almeno dodici squadre coinvolte, da Inghilterra, Spagna, Italia, Germania e Francia (ma si parla anche di diciotto) e sarebbero state approcciate ovviamente le più forti, dal Real Madrid alla Juventus, dal Barcellona al Bayern, che starebbero valutando la loro partecipazione. Secondo quanto riferito sempre da Sky lo scorso ottobre, la Fifa – che a questo punto potrebbe arrivare anche allo scontro con la Uefa, qualora questa non fosse d’accordo – starebbe pensando a una formula in cui le squadre si incontrerebbero per almeno due volte tra di loro, per poi fare spazio a dei play-off in cui verrebbe decretata la vincitrice.