Un’offensiva militare che in una settimana ha portato alla conquista di 15 capoluoghi di provincia. Giovedì i Talebani hanno preso la seconda e la terza città più grandi dell’Afghanistan, Kandahar e Herat, dove fino a qualche settimana fa erano dispiegati i militati italiani. Questa mattina, senza nemmeno combattere, sono entrati anche a Feruz Koh, nella provincia occidentale di Ghor. La città è stata abbandonata dalle forze di sicurezza e dai funzionari governativi e le forze degli estremisti islamici ora controllano tutti gli edifici governativi della città che ha circa 132mila abitanti. Non solo, sempre nelle scorse ore i Talebani hanno conquistato anche Lashkar Gah, importante città nel sud dell’Afghanistan, capoluogo della provincia più grande del Paese, Helmand.
La presa di Kandahar, città da 651mila abitanti, è stata strategicamente e simbolicamente la più importante, essendo stata in passato la roccaforte dei Talebani. Tutte le forze governative afghane hanno lasciato la città e si sono rifugiate nelle caserme del 205esimo battaglione, hanno riferito alla dpa i deputati Gul Ahmad Kamin e Arif Noorzai. La ritirata è avvenuta dopo duri combattimenti con le forze talebane intorno e nella città. “Lashkar Gah – ha confermato una fonte della sicurezza – è stata evacuata. I talebani hanno deciso un cessate il fuoco di 48 ore per permettere a uomini dell’esercito e ai funzionari civili di lasciare la città”.
Di fronte “all’evolversi della situazione di sicurezza” gli Stati Uniti intanto stanno riducendo ulteriormente il personale civile a Kabul e “accelerano i tempi” del ponte aereo per portare fuori dall’Afghanistan gli interpreti e gli altri afghani che hanno collaborato con le forze Usa. Il segretario di Stato, Antony J. Blinken, e il segretario alla Difesa, Lloyd J. Austin, in un colloquio telefonico con il presidente afghano Ashraf Ghani hanno sottolineato che “gli Stati Uniti rimangono impegnati per la sicurezza e la stabilità dell’Afghanistan di fronte alla violenza dei Talebani”, si legge in un comunicato. Blinken e Austin hanno poi “ribadito che gli Usa rimangono impegnati a mantenere forti relazioni diplomatiche e di sicurezza con il governo afghano”. E hanno discusso con Ghani gli ultimi sviluppi sul terreno, con le nuove conquiste dei Talebani, “gli sforzi per ridurre la violenza e le iniziative diplomatiche in corso”. Blinken ha affermato che “gli Usa rimangono impegnati a sostegno di una soluzione politica del conflitto”, conclude la nota del portavoce del dipartimento di Stato.
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