La qualità sarebbe migliorata con il tempo, già con la seconda versione del marzo 2019, ma soprattutto con la versione dell’autunno dello stesso anno, con i “gommini” e la cancellazione del rumore, un sistema reso popolare dalle cuffione, in particolare dalle Bose, da qualche anno. La AirPods Pro non furono i primi auricolari con questo sistema (quelli della Sony arrivarono sul mercato qualche settimana prima), ma la qualità del suono era notevole, e fu un altro successo.
Dove Apple è arrivata davvero in ritardo è proprio sulle cuffione: le AirPods Max sono arrivate a fine 2020: ottimo suono, prezzo importante, ma criticate per diversi motivi: scarsa durata della batteria, una brutta custodia, non c’è il tasto di accensione: in questi giorni ne esce una versione leggermente migliorata, ma sostanzialmente identica e con gli stessi problemi. Se si pensa al successo delle cuffione Beats, è curioso come Apple abbia lavorato poco su questo segmento
L’audio spaziale
Il momento in cui Apple ha davvero cambiato il modo di ascoltare la musica è arrivato nel giugno 2021, con l’introduzione dell’Audio Spaziale. Non nascondiamoci: la musica digitale, quella sulle piattaforme in particolare, è comoda, accessibile, ma spesso si sente male. Mentre Spotify tentennava sulla sua versione hi-fi, Apple spiazzò il mercato con una doppia mossa: musica ad alta qualità in streaming allo stesso prezzo di quella normale, e l’introduzione del Dolby Atmos: una tecnica di mixaggio del suono che dà più profondità all’ascolto, dando la sensazione che gli strumenti abbiano una collocazione precisa rispetto all’ascoltatore. Una tecnologia prima limitata all’home theater e ai cinema, resa fruibile a casa: basta un device Apple, un abbonamento a Apple Music e, appunto, un paio di AirPods. Artisti e produttori hanno fatto a gara per rendere disponibile la musica in questo formato. Spotify ha accusato il colpo: la sua versione hi-fi, annunciata entro il 2021, non è mai arrivata.
Dalla musica all’audio
I dati (non ufficiali) di vendita raccontano la storia di un successo da decine – quando non centinaia – di milioni di cuffiette vendute all’anno. Ma i numeri raccontano solo una parte della storia: perché le AirPods sono diventate il modello di riferimento per la concorrenza, dalle copie da poche decine di euro a quelle più sofisticate di marchi storici. E hanno spinto altri big dell’industria tecnologica – Google e Amazon – a lanciarsi nel settore dell’hardware audio. Soprattutto, hanno reso il consumo della musica ancora più semplice ed universale: basta una scatolina da portarsi in tasca.
Ma non è finita: assieme alle AirPods 4, apple ha annunciato che le Pro diventeranno uno strumento per curare la salute delle nostre orecchie, trasformandosi in una sorta apparecchio che può aiutare chi ha problemi di udito. Dopo la musica, Apple vuole cambiare il modo in cui sentiamo il mondo…
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di Gianni Sibilla www.wired.it 2024-09-20 04:40:00 ,