Amministrative e Pd-M5S, Roma mette in crisi l’asse. I dubbi tra i dem: sono inaffidabili- Corriere.it

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Il sogno dem di dare vita a un’alleanza strutturale con i 5 stelle si infranto ai piedi del Campidoglio. Sono bastate la determinazione di Virginia Raggi, una lettera di dimissioni dalla giunta del Lazio gi pronta in tasca dell’assessora grillina Valentina Corrado e la mossa di Luigi Di Maio,che ha lasciato Giuseppe Conte solo sulla via dell’accordo, a far crollare l’operazione caldeggiata dal Nazareno. Dopo Roma tocca a quella che fu la prima capitale del regno unito d’Italia: nemmeno a Torino grillini e Pd marceranno insieme. Eppure Conte sabato scorso aveva tentato la carta dell’accordo anche nel capoluogo piemontese, nel corso di una riunione virtuale con i big locali del Movimento, Chiara Appendino inclusa. In quell’occasione l’ex premier aveva auspicato un disegno politico unitario con i partiti che avevano sostenuto il suo governo numero due. Niente da fare. Anche l dem e 5 stelle si presenteranno divisi, per ammissione dello stesso Enrico Letta. Peraltro si venuto a sapere che il possibile candidato comune, cio il rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, non era nemmeno stato mai veramente sondato.

A Napoli Fico si sfilato

A Milano, come noto, Giuseppe Sala ha archiviato la pratica appena hanno cominciato a circolare da Roma indiscrezioni su una sua possibile alleanza con M5S: no grazie, stata la garbata ma ferma risposta. Del resto Sala sa che in una citt come Milano, per dirla con un autorevole esponente dei dem del capoluogo lombardo, i 5 Stelle ci farebbero perdere pi voti di quanti ce ne farebbero guadagnare. Restano allora soltanto due grandi citt in controtendenza rispetto al trend fallimentare dell’operazione che avrebbe dovuto costituire il banco di prova dell’alleanza dem 5 Stelle: Napoli e Bologna. Per anche l ci sono feriti (politicamente parlando, ben si intende) sul campo. Nel capoluogo campano il presidente della Camera Roberto Fico, il candidato della coalizione rossogialla che aveva maggiori chance di vittoria, si sfilato. Anche perche il governatore Enzo De Luca ancora l’altro ieri, intervistato da Lucia Annunziata su Rai3, ribadiva il suo no a questa ipotesi. Ora l’accordo dem-grillini stato siglato sul nome dell’ex ministro dell’Universit Gaetano Manfredi. Questa intesa non dovrebbe passare al vaglio delle primarie, bench anche domenica scorsa De Luca abbia sottolineato che quelle consultazioni sono la via maestra e c’ chi convinto che il governatore potrebbe ancora scartare da questo accordo.


Calenda agguerritissimo

Poi c’ Bologna. Anche l, sottolinea all’Aria che tira su La7 il responsabile enti locali del Pd Francesco Boccia l’accordo fatto sin dal primo turno. I grillini per, in vista di questa alleanza, aspettano di sapere chi vincer le primarie del centrosinistra: il dem Matteo Lepore o Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro, in quota Italia viva, ma appoggiata da un pezzo del Pd locale? E si torna a Roma, dove, per supportare Roberto Gualtieri, scender in campo Nicola Zingaretti, con il peso della sua popolarit. Conte ha fatto sapere che la candidatura del governatore del Lazio avrebbe compromesso il percorso comune avviato in Regione solo da pochi mesi. Ora in campo l’ex ministro dell’Economia. Ma sar un campagna non facile per i dem. Carlo Calenda agguerritissimo contro Raggi e il Pd non pu attaccare troppo duramente la sindaca, perch spera di avere i voti grillini al ballottaggio. Ci sar reciprocit al secondo turno, assicura Boccia. Cio il Pd sosterr Raggi se dovesse andare al ballottaggio. Ma su questo punto i dem sono sicuri: Gualtieri davanti alla sindaca in tutti i sondaggi.

Alleanze terno al lotto

Questa storia romana sta rinfocolando i dubbi di quanti nel Pd si chiedono se sia giusto perseguire l’alleanza con M5S. Dice al Foglio l’ex capogruppo al Senato Andrea Marcucci, parlando dell’esito delle trattative nella Capitale: stato un errore sottovalutare la realt locale e sopravvalutare le possibilit di Conte di intervenire. E il deputato dem Fausto Raciti (corrente Matteo Orfini) ieri ironizzava cos con alcuni compagni di partito: Pi i grillini e Conte si dimostrano inaffidabili e non alleabili pi una parte del Pd si convince che siano indispensabili. E pi il Pd si convince che siano indispensabili pi loro diventano inaffidabili…. Tant’ vero che tra i dem c’ chi pensa che sarebbe sbagliato insistere sul maggioritario, come vorrebbe Letta: Meglio il proporzionale, perch il maggioritario costringe alle alleanze e mettersi con loro veramente un terno al lotto….

10 maggio 2021 (modifica il 10 maggio 2021 | 22:36)

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