Anonymous Sudan, i cybercriminali russi attaccano la Svezia fingendosi islamisti

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Negli ultimi mesi la Svezia è diventata il bersaglio prediletto di un gruppo cybercriminale conosciuto come “Anonymous Sudan”, che ha preso di mira dozzine di aeroporti, ospedali e banche locali come apparente risposta al rogo di un Corano avvenuto davanti all’ambasciata turca a Stoccolma all’inizio dell’anno. La stessa cybergang, infatti, ha riferito di essere composta da attivisti dell’Africa orientale, mossi dal desiderio di dare la caccia a “chiunque si opponga all’Islam“. Ma non è davvero così. Uno studio più attento ha chiaramente dimostrato che il gruppo non è né sudanese né islamista. I cybercriminali, infatti, sono stati identificati come russi, intenzionati ad amplificare le tensioni con la minoranza musulmana del paese e a convincere la Turchia a non accettare la richiesta della Svezia a non entrare a far parte della Nato.

Più nel dettaglio, la conoscenza che i cybercriminali hanno della situazione politica svedese, unita alla scelta di colpire i servizi locali con attacchi DDoS (ossia sovraccaricando i siti web di traffico fino a non farli funzionare), ha fatto pensare che il gruppo potesse essere gestito direttamente dai servizi di intelligence russi. “Non abbiamo niente a che fare con la Russia”, hanno risposto i cybercriminali sul loro canale Telegram, cercando invano di convincere gli esperti di sicurezza sulla loro origine. Nel giro di pochi mesi, infatti, Anonymous Sudan è diventato uno dei gruppi cybercriminali più attivi in rete, chiaramente intenzionato a minare il sostegno all’espansione della Nato, che rafforzerebbe la difesa del nord Europa contro l’aggressione russa. Subito dopo che Putin ha invaso l’Ucraina, infatti, la Svezia e la Finlandia hanno abbandonato la politica di astenersi dalle alleanze militari e hanno deciso di chiedere di unirsi all’Alleanza atlantica.

Considerando questo scenario, resta abbastanza difficile immaginare che i criminali di Anonymous Sudan possano davvero essere islamisti. Tutti gli attacchi mossi dal gruppo sono stati ben mirati, e hanno avuto come unico scopo quello di creare tensioni tra la Turchia, la Svezia e le altre nazioni europee, al fine di mettere a rischio l’espansione della Nato. Nella prima settimana di maggio, per esempio, dopo che il primo ministro svedese ha incontrato il presidente dell’Ucraina per continuare a sostenere il paese dall’invasione russa, una nuova serie di attacchi ha preso di mira la polizia e le agenzie fiscali svedesi. I responsabili, come potete immaginare, erano tutti filorussi. D’altronde, sono anni che i media controllati dal Cremlino cercano di ritrarre la Svezia come uno stato in fallimento, dopo che il paese ha accolto un gran numero di persone in fuga dalla guerra e dalla povertà in concomitanza della crisi dei rifugiati del 2015.



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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2023-05-15 14:12:02 ,

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