Scade oggi il primo censimento dei conti correnti bancari di cittadini russi e bielorussi in applicazione dei regolamenti Ue 833/2014 (come modificato dal regolamento 328/2022) e del Regolamento Ce 765/2006 (come modificato dal regolamento 398/2022).
Gli istituti di credito sono tenuti a comunicare all’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia entro il 27 maggio 2022 «un elenco dei depositi superiori a 100mila euro detenuti da cittadini russi o persone fisiche residenti in Russia, o da persone giuridiche, entità od organismi stabiliti in Russia. Essi forniscono aggiornamenti sugli importi di tali depositi ogni 12 mesi».
Misure restrittive
La norma, inoltre, prevede che siano fornite le stesse informazioni relative a «depositi superiori a 100mila euro detenuti da cittadini russi o persone fisiche residenti in Russia che hanno acquisito la cittadinanza di uno Stato membro od ottenuto diritti di soggiorno in uno Stato membro attraverso un programma di cittadinanza per investitori o un programma di soggiorno per investitori».
I regolamenti a supporto delle misure sono relativi alle «misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina», si legge nei documenti.
Congelamenti agli oligarchi
Parallelamente al tracciamento, la “guerra” finanziaria scatenata contro le ricchezze italiane degli oligarchi fa un salto di qualità. Pezzi grossi dell’acciaio, del gas e del petrolio che hanno appoggiato l’invasione della Crimea nel 2014, favorendo e speculando economicamente sull’attuale conflitto ucraino, si sono già visti “congelare” beni extralusso. L’Unità di informzione finanziaria (Uif) di Bankitalia, diretta da Claudio Clemente, e il Nucleo valutario della Guardia di finanza, al comando del generale Vito Giordano, stanno passando al setaccio fondi e risorse economiche nelle banche, allo scopo di individuare fondi riconducibili agli oligarchi finiti nella black list dell’Ue.