La Casa Bianca l’ha chiamato, con ingannevole semplicità, American Jobs Plan. Ma il paragone, per impatto, vuol essere in realtà con grandi momenti di svolta, come il New Deal di Roosevelt o la Great Society di Lyndon Johnson.
Il disegno di Joe Biden per il rilancio delle infrastrutture americane – che ha l’ambizione di combattere piaghe economiche e sociali e proiettare il Paese nel futuro – è stato svelato dallo stesso Biden nelle sale di un popolare centro di formazione del sindacato dei carpentieri a Pittsburgh. «Il mio piano porterà alla creazione di milioni di posti di lavoro in America», ha detto il presidente. Si tratta di un «investimento che accade una volta in una generazione in America» che aiuterà gli Stati Uniti a costruire l’economia più innovativa del mondo. «È grande ed è audace» e «possiamo farlo», ha sottolineato Biden.
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Il sipario è stato sollevato sulla prima, cruciale fase: la spesa di duemila dei forse quattromila miliardi che in tutto intende mobilitare, riassunta nel discorso del Presidente e in 25 pagine rilasciate dall’amministrazione dense di interventi su frontiere vecchie e nuove. Sui trasporti come sull’eliminare del piombo dagli acquedotti. Sul rafforzamento della banda larga per l’accesso a Internet. E su produzione e distribuzione di elettricità sempre più pulita. Ancora, su ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, nell’innovazione industriale a cominciare dai semiconduttori.
L’aumento delle imposte
Il forte costo del progetto rimanda fin da subito a storici predecessori: la spesa da duemila miliardi è prevista in otto anni. Per finanziarla richiederà invece ben 15 anni di aumenti delle tasse sulle imprese, in particolare un incremento dell’aliquota al 21% attuale al 28%, anche se inferiore al 35% dell’era pre-Trump. Saranno alzate anche le imposte sugli utili aziendali generati all’estero: la minimum tax viene raddoppiata al 21% e applicata sugli utili generati in ciascun paese straniero per evitare ricorsi a paradisi fiscali.La scommessa di Biden è che gli americani oggi siano disposti a dare inedito credito al governo e alle sue capacità di intervento, incoraggianti dall’esperienza della sua risposta alla pandemia e alla crisi.
Obiettivo creare milioni di posti di lavoro
Creando un’opportunità per l’ambiziosa strategia democratica nonostante la dura opposizione dei repubblicani e di parte del business, che da giri di vite sulle imposte teme danni alla competitività. Ulteriori componenti del piano Biden, da annunciare nelle prossime settimane e pagati almeno in parte con nuove tasse sui redditi individuali più alti, dovrebbero alzare ancora il tiro, con maggiori investimenti nella cosiddetta ”infrastruttura umana”, assistenza, asili nido, istruzione, riqualificazione professionale. La grande promessa, richiamata dallo stesso nome del piano, rimane tuttavia la creazione di milioni di solidi posti di lavoro sull’onda di un ruolo costruttivo del governo.