Body cam: polizia e carabinieri possono usarli senza riconoscimento facciale

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di Kevin Carboni

Il Garante della privacy ha dato il via libera al ministero dell’Interno e all’arma dei Carabinieri per l’impiego delle videocamere indossabili ma solo in situazioni specifiche

Body cam (Ipa)

In Italia le forze dell’ordine potranno usare le videocamere indossabili, le cosiddette body cam. Il Garante della privacy con due pareri distanti ha dato il via libera al ministero dell’Interno e all’Arma dei carabinieri per l’impiego di questa tecnologia da parte degli agenti in caso di manifestazioni o eventi definiti “critici”. L’autorizzazione però, esclude categoricamente l’utilizzo di sistemi di riconoscimento facciale o altri sistemi di identificazione, considerati rischiosi per la tutela della libertà delle persone riprese.

Secondo quanto stabilito dal Garante, i reparti mobili delle forze dell’ordine potranno usare le body cam solo in presenza di concrete e reali situazioni di pericolo, di turbamento dell’ordine pubblico o di fatti di reato”. L’Autorità per la privacy ha infatti vietato qualunque tipo di registrazione continua delle immagini e quella di “episodi non critici”.

Il Garante ha poi sottolineato come i dati raccolti potranno essere solo foto, video, audio, data, ora e coordinate geografiche delle registrazioni. Le forze di polizia dovranno sottostare alle misure disposte dalla normativa sulla protezione dei dati personali. Ogni registrazione potrà essere salvata unicamente nella memoria interna della videocamera in dotazione e solo il capo del contingente o della squadra di un reparto avrà la password, consegnata in busta sigillata, con cui poter visualizzare le immagini raccolte.

Una volta scaricati, i dati saranno cancellati automaticamente dalla memoria della body cam, inviati ai server centrali di polizia di stato o carabinieri e lì conservati per un massimo di sei mesi dalla loro raccolta. L’Autorità ha poi posto come condizione per l’utilizzo delle videocamere da divisa l’assoluto divieto di impiegare sistemi di identificazione o di riconoscimento facciale. si legge nel comunicato del Garante, “i rischi per le persone riprese possono essere anche molto elevati, spaziando dalla discriminazione alla sostituzione d’identità, al pregiudizio per la reputazione, all’ingiusta privazione di diritti e libertà”.





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www.wired.it
2021-09-10 14:01:34

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