Bolsonaro contestato su Covid, denunciato per indigeni Amazzonia

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AGI – Con caroselli di veicoli e persino biciclette in almeno 50 città, i movimenti sociali e sindacali del Brasile hanno chiesto che il presidente Jair Bolsonaro, uno dei leader più negazionisti sulla gravità del nuovo coronavirus, sia sottoposto a impeachment per la sua gestione disastrosa di fronte alla pandemia. 

Per il presidente si profila anche una denuncia alla Corte penale internazionale per danni ambientali, persecuzioni e uccisioni in Amazzonia

La popolarità di Bolsonaro sta calando man mano che si aggrava la pandemia: il tasso di disapprovazione del governo è aumentato di 8 punti percentuali da dicembre ed è arrivato al 40%, secondo un’inchiesta realizzata dall’istituto Datafolha; anche l’indice di approvazione è sceso, dal 37% a dicembre al 31% attuale. Secondo il quotidiano Folha de Sao Paulo, che ha divulgato il sondaggio, il tasso di impopolarità di Bolsonaro è tornato a superare dunque quello di approvazione.

La sfilata di auto che suonavano il clacson per richiamare l’attenzione e portavano bandiere e cartelli con messaggi contro Bolsonaro e a favore di misure efficaci contro la pandemia si sono moltiplicate nelle capitali regionali ma anche nei centri minori.      

I manifestanti chiedevano che il Congresso esamini qualcuna delle 57 richieste di apertura di processo politico destituente contro Bolsonaro, richieste che sono state presentate alla Camera dei deputati e che mettono alla berlina il capo dello Stato principalmente per il suo negazionismo di fronte alla gravità della pandemia.     

Le manifestazioni sono state convocate sul web dai partiti della sinistra, le centrali sindacali e le potenti coalizioni Frente Brasil Popular e Pueblo Sin Miedo, che riuniscono enormi organizzazioni sociali come il Movimiento de los Sin Tierra e la Unión Nacional de los Estudiantes. 

Bolsonaro, potrebbe finire incriminato dalla Corte penale internazionale (Icc) per crimini contro l’umanità: è stato denunciato da gruppi per i diritti umani e comunità indigene per danni ambientali senza precedenti, uccisioni e persecuzioni nell’ambito della deforestazione dell’Amazzonia.

L’avvocato William Bourdon ha presentato alla corte dell’Aja una richiesta di indagine nei suoi confronti e il capo procuratore, Fatou Bensouda, dovrà decidere se ci sono gli estremi per procedere. “E’ una corsa contro il tempo, considerata la devastazione dell’Amazzonia”, ha commentato il legale di base a Parigi.     

Da quando Bolsonaro è entrato in carica due anni fa, “la distruzione della foresta amazzonica ha subito un’accelerazione smisurata“, si legge nella denuncia. La deforestazione è aumentata del “34,5% in un anno, l’assassinio di leader indigeni è ai massimi da 11 anni e le agenzie ambientali sono crollate o subiscono minacce”. Il trasferimento forzato delle popolazioni locali, insieme alle persecuzioni e gli omicidi, costituiscono “crimini contro l’umanità”, hanno sostenuto i querelanti. Le multe per crimini ambientali sono crollate del 42% nel 2019 e il bilancio federale ha subito un taglio del 27,4% quest’anno. 

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