Caserta al voto senza entusiasmi. La sfida vera è tra Marino e Zinzi

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Mezzogiorno, 11 settembre 2021 – 08:41

«Duello» tra il sindaco pd e il capogruppo regionale della Lega. In 753 per un seggio

di Angelo Agrippa, dal nostro inviato

Sette candidati a sindaco, 753 aspiranti consiglieri comunali, 31 liste e un insidioso avversario da battere: l’astensionismo. La volta scorsa furono ben 20 mila i casertani che disertarono le urne a fronte di 60 mila 512 elettori. Ed il sindaco uscente Carlo Marino lo ha ricordato l’altra sera, accanto al presidente della Regione Vincenzo De Luca, accorso per dargli una mano: «Stavolta bisogna convincere per vincere e non lasciare nessuno a abitazione». Ma quella di Caserta è una campagna elettorale che scivola stancamente — almeno finora — e quasi afona, come Pier Paolo Pasolini definì la città della reggia vanvitelliana nel suo Viaggio in Italia del 1951. Persino gli slogan elettorali appaiono piallati, smunti, per nulla coinvolgenti. Ed il sospetto è che non sia frutto di mero fair play, quanto dell’assenza di entusiasmo dopo un anno e mezzo di pandemia e la necessità di compilare in estate, di fretta e furia, le liste per affrontare una contesa elettorale svogliata e dagli esiti, almeno sulla carta, scontati, dato che si gioca anche stavolta negli stessi spazi e più o meno con i medesimi protagonisti. Mentre il resto della città si tiene a distanza, con profonda indifferenza, in attesa di godersi lo spettacolo delle eventuali teste che cadranno, come le tricoteuses dinanzi al patibolo. Anche i 5 stelle hanno dato forfait, ma per loro incapacità organizzativa.


A confronto

Il sindaco del centrosinistra Carlo Marino, 52 anni, avvocato e 7 liste a sostenerlo, ha scelto come slogan La strada maestra : «Abbiamo provato — ha confessato — anche ad immaginare le battute che potevano essere pronunciate, come le buche da riparare, ed il rischio di qualche inevitabile derisione. Ma alla fine abbiamo scelto queste due parole». La «strada maestra» di Marino è all’insegna della continuità, segnata dal record di rimpasti di giunta e dalle mille difficoltà incontrate per attraversare le paludi del dissesto e la fuga, a causa di quota 100, del personale dipendente. Contorsionismi più che ordinaria amministrazione. Ora,però, scommette su un avanzo di bilancio di 30 milioni per mettere mano (finalmente) alla manutenzione della città. Il suo antagonista, Gianpiero Zinzi, ha scelto Meglio il futuro . Un sommesso auspicio più che uno slogan. Il capogruppo regionale della Lega, classe 1983, avvocato, già leader dei giovani Udc e poi in Forza Italia, figlio dell’ex presidente del consiglio regionale e sottosegretario, Domenico, è sostenuto da 8 liste, ed anche qui la Lega ha preferito sotterrare il simbolo. De Luca ha detto di lui che ha «il volto del seminarista, ma poi colpisce alle spalle». Mentre il candidato del centrodestra ha rispolverato un vecchio video del governatore nel quale gli riconosceva il merito di aver sollevato la questione degli abbonamenti ferroviari dei docenti pendolari in servizio fuori regione.

La visita di Salvini

Oggi arriva Matteo Salvini a Caserta, che De Luca, in un empito poco garbato, ha bollato come «portaseccia» ieri da Sorrento: «Da De Luca — ha commentato il leader della Lega — volgarità e insulti: il governatore del Pd è terrorizzato sulle elezioni di Caserta perché sa di perdere. Cambieremo la città, a partire da sicurezza, turismo e tutela dell’ambiente». La partita tra Marino e Zinzi probabilmente continuerà al ballottaggio. Zinzi insiste sul completamento del Policlinico, in costruzione da 20 anni, e accusa il sindaco uscente di favorire gli imprenditori delle cave. Marino è riuscito a tenere con sé il blocco di stockholders decisivo a far pendere i consensi dalla sua parte e il raccordo con De Luca non è da trascurare. Così come non è da trascurare il peso dell’ex sindaco di centrodestra Pio Del Gaudio, commercialista, vittima di una vicenda giudiziaria kafkiana dalla quale ne è uscito prima provato, poi prosciolto e miseramente risarcito: con lui 9 formazioni. A sinistra, apprezzate le candidature del penalista Romolo Vignola, a capo di una coalizione di tre liste con Speranza per Caserta (anche qui una denominazione che vale un sospiro rassegnato) e quella del giovanissimo Raffaele Giovine, nomen omen, con due liste che vantano un’età media di 34 anni. Si chiude con gli aspiranti sindaci Ciro Guerriero ed Errico Ronzo, sostenuti da una lista ciascuno.

11 settembre 2021 | 08:41

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, 2021-09-11 06:41:15
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