“Sei stato il viaggio più bello e intenso della mia vita. Sei stato il mio tutto”. Inizia così il saluto di Giorgio Chiellini al calcio giocato quasi ventitré anni dopo il 14 gennaio 2001, giorno in cui fece il suo esordio con la maglia del Livorno in Serie C1 contro l’Alessandria. Un addio preannunciato nei giorni scorsi ma diventato ufficiale soltanto in un freddo pomeriggio di dicembre, qualche giorno dopo la sconfitta nella finale di MLS giocata con la maglia di Los Angeles. Il difensore campione d’Europa in carica ha appeso le proverbiali scarpe al chiodo con un messaggio affidato al suo profilo Instagram: Chiellini, rude nei modi quando giocava ma decisamente più posato fuori dal campo, ha dato del tu allo sport che ha amato, che ha giocato per anni vestendo tante maglie ma soprattutto quella della Juventus.
Il miglior difensore degli ultimi anni
“Con te ho percorso un cammino unico e indimenticabile” è il prosieguo del saluto di Chiellini, corredato da un video che ripercorre le tappe della sua carriera ricca di successi e di trofei conquistati, di duelli con i migliori attaccanti del mondo ma anche di delusioni. “Ma ora è il momento di aprire nuovi capitoli e scrivere altre pagine importanti ed entusiasmanti”, è stata invece la conclusione del messaggio che lascia aperta la strada alla sua permanenza nel mondo del calcio: per lui sarebbe già pronto un posto da dirigente nel management della Juventus, dove potrà mettere a disposizione del club bianconero la sua laurea in Economia e Commercio e ritroverà il gemello Claudio, dirigente della Next Gen juventina.
Una carriera costellata di successi
Chiellini lascia il calcio giocato dopo aver vestito le maglie di Livorno, la città di cui è originario pur essendo nato a Pisa per questioni prettamente ospedaliere, Fiorentina, Juventus e per ultimo Los Angeles FC. Dopo le giovanili nel club amaranto e quattro stagioni in prima squadra, la Juve mette gli occhi su di lui acquistandolo e girandolo in prestito alla Fiorentina per una stagione, prima di portarlo a Torino dando il via a una lunghissima avventura, fatta di 561 partite, terzo bianconero della storia dopo Del Piero e Buffon, aggiungendo anche 36 gol e 26 assist. Eppure i numeri non bastano a raccontare la storia d’amore tra lo spigoloso difensore, affinato con gli anni, e la Vecchia Signora: Chiellini è stato il capitano dal 2018 al 2022, componendo insieme a Bonucci e Barzagli la mitica BBC, una delle difese più impenetrabili della storia del calcio italiano. Con la maglia bianconera ha conquistato 9 scudetti, 5 Coppe Italia, 5 Supercoppe, un campionato di Serie B, bacheca a cui ha aggiunto anche un titolo di Serie C con il Livorno, una MLS Cup e un Supporters Shield a Los Angeles. Inoltre in 117 partite in azzurro, sesto per presenze nella storia del calcio italiano, ha vinto il titolo di Campione d’Europa da capitano, alzando il trofeo a Wembley nel 2021.
Un calciatore iconico
Proprio il suo stile, duro e a volte sgraziato ma tremendamente efficace, ha contribuito a creare il mito di Chiellini. Poco dopo la vittoria a Wembley sono diventati iconici il suo intervento “poco ortodosso” su Saka, che oggi è uno dei meme calcistici più famosi sui social, e la chiacchierata con il compagno di mille avventure Bonucci, mentre insieme si preparavano alla premiazione. Non sono mancati gli infortuni nella sua carriera, visto anche il modo di giocare molto fisico di “Chiello”: oltre ai problemi al polpaccio, che l’hanno tormentato negli ultimi anni di carriera, anche la rottura del legamento crociato a Parma il 30 agosto 2019: un infortunio che avrebbe potuto mettere fine alla sua carriera ad alti livelli, vista l’età, ma che l’ha semplicemente stimolato ulteriormente. Sarebbe stato lui a prendere la decisione di dire basta, passando dall’altra parte della scrivania: quel momento è arrivato, dopo 23 anni di contrasti e marcature asfissianti, di gol e di consigli ai compagni. Il posto alla Juventus lo aspetta: la risposta del club al messaggio di addio di Chiellini (“per sempre bianconero”) vale più di un contratto.