Fine dell’attribuzione automatica del cognome del padre alle figlie o ai figli. Oggi, primo giugno 2022, è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la sentenza della Corte costituzionale, scritta dalla giudice Emanuela Navarretta, che dichiara illegittime tutte le norme che impongono automaticamente il cognome paterno ai neonati. Da questo momento in poi si potrà adottare i cognomi di entrambi i genitori, solo quello del padre o solo quello della madre.
Lo scorso 27 aprile, la Corte ha definito come “discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre”. Pertanto, in base al principio di eguaglianza e per tutelare gli interessi dei nascituri, a entrambi i genitori deve essere assicurata la possibilità di condividere la scelta del cognome, che costituisce un elemento fondamentale dell’identità personale.
Nel dettaglio, con questa sentenza, la Corte ha dichiarato illegittime due norme. La prima non consentiva ai genitori, pur di comune accordo, di dare ai propri figli o figlie solo il cognome materno, prevedendo solamente il doppio cognome. La seconda invece, imponeva in maniera automatica il cognome paterno in mancanza di un accordo tra le parti.
Ora la decisione della Consulta è diventata finalmente realtà e da questo momento, per legge, il figlio o la figlia dovranno assumere “il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due”. Qualora i genitori non dovessero essere in grado di raggiungere una decisione, il disaccordo sarà risolto tramite l’intervento di un giudice.
La giudice Navarretta, in alcune dichiarazioni riportate da Repubblica, si è espressa in maniera molto decisa contro il sistema precedente, affermando come “l’automatismo imposto reca il sigillo di una disuguaglianza tra i genitori, che si riverbera e si imprime sull’identità del figlio” e che “il segno dell’unione fra i due genitori si traduce nell’invisibilità della donna”.
Oltre a queste importanti dichiarazioni, i membri della Consulta hanno anche sollecitato un intervento legislativo del parlamento, che dovrà formulare nuove leggi per chiarire alcuni dettagli derivanti dall’applicazione della sentenza. Sarà per esempio necessario evitare la moltiplicazione dei cognomi ed evitare che fratelli e sorelle abbiano cognomi diversi, così da dare continuità al legame familiare. Infine dovrà anche essere stabilito se e come sarà possibile cambiare i cognomi assegnati in passato, per adeguarsi alle nuove leggi.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2022-06-01 14:33:41 ,