Comunali 2021, non decolla l’intesa M5S-Pd. Tensioni Salvini-Meloni nel centrodestra

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Torino, il passo indietro di Appendino e l’intesa col Pd

La decisione della sindaca M5S di Torino Chiara Appendino di non ricandidarsi sembra aprire nel capoluogo piemontese la strada ad una intesa M5S-Pd. Tanto più che l’attuale prima cittadina si è fatta sponsor di un accordo che ricalchi la maggioranza dell’ex governo Conte 2. Ma l’intesa non è stata ancora trovata. Due finora i nomi circolati. Mauro Salizzoni, chirurgo di fama internazionale e attuale vicepresidente del Consiglio regionale, che si è però ritirato, e Stefano Lo Russo, giovane professore del Politecnico attuale capogruppo del Pd.

Torino, nel centrodestra in campo l’imprenditore Damilano

Il centrodestra pare indirizzato verso il candidato civico anche a Torino. Il candidato verso cui pare convergere la coalizione è l’imprenditore Paolo Damilano che è stato indicato dallo stesso leader leghista Matteo Salvini, anche se ancora Forza Italia non ha sciolto tutte le riserve.

Napoli, Fico in campo in caso di patto M5S-Pd

Nel campo del centrosinistra, i nomi in quota Pd che circolano da tempo sono quelli degli ex ministri Gaetano Manfredi o Vincenzo Amendola. Tra le ipotesi anche la candidatura del presidente della Camera, Roberto Fico, soprattutto in caso di alleanza Pd-M5s (in questo caso la presidenza di Montecitorio andrebbe a un esponente del Pd: si parla di Piero Fassino o Dario Franceschini). Ma nella scelta del candidato avrà di sicuro un ruolo pesante il governatore Vincenzo De Luca, forte del successo elettorale di pochi mesi fa, ostile all’asse Pd-M5s. Senza dimenticare l’ex sindaco ed ex presidente della Regione, Antonio Bassolino, già sceso in campo e sostenuto da liste civiche qualora i dem scegliessero di puntare su un nome diverso. L’attuale sindaco Luigi De Magistris, non più ricandidabile dopo due mandati, punta alla guida della Regione Calabria. E già indicato quella che dovrebbe essere la sua possibile erede: l’attuale Assessore al patrimonio, ai lavori pubblici e ai giovani Alessandra Clemente.

Napoli, derby Lega-FdI sul nome

Situazione fluida anche nel centrodestra. Il nome più quotato resta quello del pm anticamorra Catello Maresca (candidato «ideale» per Salvini), che potrebbe proporre una candidatura “civica”, ma la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni ha rilanciato come potenziale sindaco l’avvocato Sergio Rastrelli, figlio dell’ex presidente della Regione Campania, Antonio, esponente storico della destra napoletana. Sempre in ambito centrodestra si fa anche il nome di Riccardo Monti.

Bologna, nel centrosinistra Lepore in pole

A Bologna, dopo i due mandati targati Virginio Merola, il Pd è in cerca di un nuovo candidato, probabilmente attraverso le ormai classiche primarie, di partito o coalizione, che potrebbero svolgersi a giugno. Dopo mesi di dibattito, il candidato che raccoglie la fetta più consistente del consenso è Matteo Lepore, assessore alla cultura della giunta Merola. Lepore, vicino alle Sardine e al mondo che sta a sinistra del Pd, ha già incassato il sostegno del presidente della regione Stefano Bonaccini, del sindaco uscente e di pezzi importanti del partito. Tramontate le ipotesi di candidare l’eurodeputata dem Elisabetta Gualmini o il deputato dem bolognese Andrea De Maria, l’unico suo avversario interno è rimasto un altro assessore (alla sicurezza urbana e al commercio), Alberto Aitini, sostenuto da Base riformista, la corrente che a livello nazionale far riferimento a Luca Lotti e Lorenzo Guerini. Massimo Bugani, presidente del gruppo M5s al Comune, ha avviato un “cantiere di idee” per costruire l’alleanza col centrosinistra. E non è esclusa una convergenza del Movimento sul candidato sindaco dem già al primo turno.



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