Comune di Napoli, il bilancio va in aula ma senza Tari: l’aumento toccherà al nuovo sindaco

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Mezzogiorno, 10 settembre 2021 – 08:35

Rimandato anche (l’eventuale) rialzo di tariffe e tributi. Si spera nel Patto per la citt

di Paolo Cuozzo

Deve sperare davvero che il Patto per Napoli, se dovesse realmente concretizzarsi, faccia arrivare in fretta, nelle casse comunali, tutti i milioni (si parlato di 500) promessi. Altrimenti al prossimo sindaco, chiunque esso sia, spetter la cosa peggiore che possa capitare ad un primo cittadino all’atto dell’insediamento: l’aumento delle tariffe e, forse, anche dei tributi. Le prime, che allo stato sono al massimo per un Comune in pre-dissesto ma che con il Patto potrebbero aumentare ancora; le altre, perch a leggere la distinta di convocazione del consiglio comunale emerge che non sono state messe in votazione dell’aula, che si riunir il 16 e il 17 settembre per approvare il rendiconto 2020, il Documento unici di programmazione e il Bilancio di previsione 2021. In aula andr dunque lo stretto necessario per rispondere alla diffida prefettizia e (provare) a non far sciogliere anzitempo il Comune di Napoli con la nomina di un commissario prefettizio.


La conferenza dei capigruppo

A sorpresa, infatti, la conferenza dei capigruppo che si riunita ieri mattina in streaming non ha inserito le cosiddette delibere propedeutiche al bilancio relative alle tariffe per i servizi a domanda individuale: il caso dei costi della refezione scolastica, degli asili nido, delle palestre comunali, delle aree mercatali, delle sale pubbliche e dei servizi cimiteriali; servizi che, fisiologicamente, purtroppo aumentano di anno in anno. La legge prevede che se il Consiglio comunale non approva le delibere con le nuove tariffe restano in vigore quelle dell’anno precedente. Discorso analogo per i tributi locali, come Imu, Tari, Cosap, Tassa di soggiorno. Chiaramente, se dovesse essere approvato il bilancio — e in seconda convocazione, il 17 settembre, basteranno appena 14 voti favorevoli — il prossimo sindaco, a novembre, dovr portare in giunta e poi in aula l’Assestamento di bilancio, che serve a modificare il documento finanziario di previsione in base all’andamento dell’anno. In pratica, tutti gli aggiustamenti (e gli aumenti) spettano al futuro primo cittadino. Compreso il ritocco di tasse e tariffe, che, almeno nel caso della Tari, la tassa sui rifiuti, gi previsto e prevede una lievitazione dei costo per lo smaltimento dei rifiuti di 9 milioni e 370mila euro nel triennio che i napoletani pagheranno a far data dal 2022.

La decisione politica

Insomma, al sindaco che verr toccher la parte pi dura. Mentre nelle mani di Gaetano Manfredi, candidato di centrosinistra, sta la decisione politica dell’approvazione di questo bilancio. Perch tra candidati con le varie liste che lo sostengono e sostenitori vari, all’ex Ministro dell’Universit fanno capo 23 consiglieri. E siccome Manfredi ha detto che l’arrivo di un commissario cosa da evitare perch farebbe male al Comune di Napoli, come si comporter? Quale sar l’input politico che dar alla sua maggioranza? De Magistris ha annunciato che in aula ci sar. Con lui, a votare il bilancio, dovrebbero esserci anche i consiglieri che si sono schierati con Clemente. Numeri alla mano, l’ex maggioranza di de Magistris, dovrebbe dar seguirlo alle parole di Manfredi e votare l’atto. Ma quanti consiglieri hanno effettivamente la possibilit di esser rieletti? E quanto si esporranno gi oggi? Domande a cui difficile dare risposte. Anche perch al momento gli effetti dello stravolgimento per le liste non ammesse — quattro per Maresca e una di Alessandra clemente, per le quali si aspetta il pronunciamento del Tar — cos forte che potrebbero cambiare scenari e alleanze. chiaro per che il pallino sta nelle mani di Manfredi e della sua coalizione, che va da ex di centrodestra all’estrema sinistra. E con le liste di De Luca che hanno un peso rilevante.

10 settembre 2021 | 08:35

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, 2021-09-10 06:35:40
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