Una convergenza di interessi tra l’ex presidente americano e Putin che si salda a chi soffia sul fuoco della protesta degli agricoltori
In fondo, la sintonia di alcuni con Donald Trump e la comprensione per le sue minacce all’Europa sono solo una variante dello scontro in atto sull’appoggio all’Ucraina. La sua idea di «punire» i Paesi che non pagano le spese per la difesa lasciando campo libero a Vladimir Putin entra pesantemente nella campagna per le Europee. Incrocia l’appello alle «forze antisistema» fatto dal vicepresidente russo Dmitry Medvedev per chiamare gli estremisti di destra e di sinistra al boicottaggio della Nato; e i toni antieuropei di chi soffia sulla protesta degli agricoltori. È un modo per spezzare un fronte che per due anni ha mostrato una compattezza imprevista, nonostante i distinguo, a favore dell’Ucraina; e che viene messo alla prova, contando sulla stanchezza occidentale e sulla rinnovata offensiva della propaganda del Cremlino. Le dichiarazioni a favore di Trump che arrivano da tempo dalla Lega di Matteo Salvini si affiancano all’ambigua neutralità sulla corsa alla Casa bianca del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte: un’equidistanza sospetta, che tra l’altro marca l’ennesimo smarcamento dal Pd di Elly Schlein.
Nel governo di destra le parole di Trump contro i venti Stati europei su trentuno che non hanno raggiunto il 2% del Pil in spese per la difesa fanno emergere una vena di imbarazzo; e…
Author: Massimo Franco
Data : 2024-02-12 20:09:51
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