L’esordio di Conte da capo politico per la campagna elettorale: «
A Rimini abbiamo cercato il dialogo con il Pd che non ha dato frutti. Ma siamo concorrenti, non avversari»
«L’orizzonte è l’alleanza strutturale con il Pd in vista delle Politiche del 2023. Ma ora sarebbe sbagliato farla. Bisogna costruire un percorso». E quanto sia difficile stringere un rapporto solido con i dem, come vorrebbe anche Enrico Letta, Giuseppe Conte lo misura proprio qui nel cuore della Riviera romagnola. Perché il Movimento 5 Stelle di cui è appena diventato il leader non appoggia il candidato sindaco del Pd, Jamil Sadegholvaad (padre iraniano, madre riminese), ma una candidata civica, Gloria Lisi, che fino a poco più di un mese fa è stata, per 10 lunghi anni, la vice del sindaco uscente Andrea Gnassi. Dietro ci saranno pure ambizioni non assecondate e personalismi da campanile, ma è un bel pasticcio per il fronte che si contrappone al centrodestra. E Conte, al suo debutto in una campagna elettorale, misura a Rimini (come a Roma o a Torino) quanti esercizi di equilibrio servano per salvare capra e cavoli.
L’ex premier, protagonista di un bagno di folla al mercato cittadino, prova a camminare sul filo: «Il Movimento 5 Stelle si colloca nell’area di centrosinistra.
A Rimini abbiamo cercato il dialogo con il Pd che, tuttavia, non ha dato frutti. Ma siamo concorrenti, non avversari». Peccato che la «concorrenza», spaccando proprio l’asse progressista, rischi di avere conseguenze nelle urne, facendo il gioco del centrodestra.
Se per la sfida nelle urne si vedrà ad ottobre, dopo la freddezza riservatagli dalla platea del Meeting di Comunione e liberazione, l’esordio di Conte da capo politico ha raccolto un buon riscontro. La location, il mercato all’aperto, era di quelle che facilitano il bagno di folla. Così come spesso la corsa alla foto con il vip di turno va al di là dell’aderenza politica. E però, la passeggiata di quasi due ore di ieri mattina qualcosa pur dice. «Presidente — lo avvicina un anziano — è la prima volta che chiedo di fare un selfie». «Allora è un onore per me» risponde sornione l’ex premier, come sempre tirato a lucido nonostante caldo e umidità. Un ragazzo di colore gli chiede quando finirà la pandemia, un ambulante lo chiama vicino a sé: «È stata dura, ma in questi ultimi due mesi abbiamo registrato una piccola ripresa e siamo contenti. Per noi è già molto».
Molti gli ricordano il suo impegno alla guida del governo un anno fa in piena tempesta. Conte gonfia il petto e ringrazia tutti. Un signore con i baffi da dietro la folla urla: «Ma poi bisogna che lo votiate, mica basta applaudirlo…». C’è chi si fa avanti vantando le comuni origini foggiane («Sono di San Marco in Lamis») e l’avvocato replica pronto: «Ho dei parenti lì». Un ragazzo lo affianca e lo tempesta di domande politiche. Conte risponde alle prime tre, poi chiede: «Ma che lavoro fai?». «Scrivo per un sito locale» la replica. «E allora, mi raccomando, le risposte scrivile giuste». Non manca il goliardo, un signore di mezza età: «Presidente, passeggiando qui ha fatto impazzire le donne riminesi, la prossima volta porti anche la sua compagna così impazziscono anche gli uomini…». L’ex premier se la ride mentre si guarda attorno soddisfatto.
Ma c’è spazio anche per considerazioni più serie. Una ragazza gli dice che non sa bene cosa fare da grande e si «accontenterà» di fare la maestra. Conte sfodera il nome del filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein, uno dei massimi pensatori del XX secolo, e le ricorda, a mo’ di piccola lezione, che dopo una prestigiosa carriera da docente a Cambridge tornò in patria per insegnare ai bambini.
25 agosto 2021 (modifica il 26 agosto 2021 | 09:06)
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