Controlli Nas in terme e centri benessere, 95 irregolari

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AGI – I carabinieri dei Nas, d’intesa con il ministero della Salute, hanno condotto su tutto il territorio nazionale una campagna di controlli presso le strutture preposte a offrire servizi e trattamenti destinati al benessere psicofisico, come stabilimenti termali, centri benessere e spa. Le attività di controllo hanno interessato complessivamente 628 strutture e attività, accertando irregolarità in 95 di esse, pari al 15% degli obiettivi ispezionati: di queste, 11 sono stati oggetto di provvedimenti di sospensione a causa di gravi carenze.

Le verifiche, spiega una nota, hanno consentito di accertare 38 violazioni sulla corretta attuazione delle misure di contenimento alla diffusione da Covid-19, relative, in particolare, al mancato uso di dispositivi di protezione individuale e mascherine facciali; assenza delle operazioni di sanificazione periodica, di informazioni a favore delle utenze circa le norme di comportamento, di distanziamento interpersonale e di capienza massima negli ambienti; mancata valutazione del rischio epidemico all’interno delle strutture.

Undici sanzioni specifiche hanno riguardato l’assenza di verifiche del gestore sul possesso del green pass e sul mancato divieto di accesso a servizi non attualmente erogabili, come gli ambienti altamente caldo-umidi, ad esempio il bagno turco. Altre 104 violazioni hanno riguardato situazioni di irregolarità per motivi di pulizia e igiene degli ambienti utilizzati nei trattamenti termali e di benessere, carenze strutturali e autorizzative sul corretto esercizio delle attività e presenza di personale privo di idonea qualifica professionale per lo svolgimento di attività estetiche e massaggi.

Complessivamente, conclude la nota dei carabinieri dei Nas, sono state segnalate 98 persone all’autorità giudiziaria e amministrativa, eseguendo il sequestro di oltre 660 kg di prodotti alimentari detenuti presso le aree di ristoro e somministrazione delle attività, contestando violazioni amministrative per 97mila euro. Tra le violazioni di settore contestate nel corso della campagna, 5 hanno riguardato sanzioni della normativa di disciplina specifica dei centri termali, individuando centri benessere che proponevano trattamenti di natura ‘termale’ sebbene in assenza di acque di riconosciuta efficacia terapeutica.



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