Convenzione di Istanbul, cos’è l’impegno che Lega e Fratelli d’Italia non hanno voluto sostenere | Wired Italia

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Lega e Fratelli d’Italia, come la Turchia Erdogan, contro la Convenzione di Istanbul, il primo trattato internazionale legalmente vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza di genere e domestica. Gli eurodeputati dei due partiti di governo hanno preferito astenersi e non appoggiare le due risoluzioni del Parlamento europeo, che chiedono l’adesione al trattato da parte dell’Unione europea. I due testi sono comunque passati con una schiacciante maggioranza di 472 e 464 voti a favore e solo un centinaio tra contrari e astenuti.

Cosa dice la Convenzione di Istanbul

La Convenzione di Istanbul, firmata nel 2011 in Turchia, rappresenta una pietra miliare nella lotta contro la violenza di genere e la tutela dei diritti delle donne. Sancisce l’uguaglianza tra uomo e donna e definisce la violenza di genere – intesa come tutti gli atti e le minacce che provochino sofferenza fisica, sessuale, psicologica ed economica – come un atto discriminatorio e violazione dei diritti umani.

Inoltre, identifica la violenza domestica come qualunque pratica di violenza all’interno del nucleo familiare o tra coniugi e partner. Per poi indicare una serie di misure ad ampio raggio per prevenire la violenza, proteggere i morti e perseguire i colpevoli. Fornendo ai paesi firmatari una serie di misure tangibili da mettere in atto come rifugi, linee di assistenza e strumenti per dare un aiuto completo alle vittime di tutti i tipi di violenza.

Come stabilito dagli articoli 5 e 6, la Convenzione obbliga gli stati a prevenire il verificarsi delle violenze, con misure che ridefiniscano i ruoli di genere tradizionali e contrastino agli stereotipi che rendono accettabile la violenza di genere. Impegnando poi i governi a proteggere donne e ragazze che vivono in condizioni di rischio , tramite l’istituzione di centri di assistenza specialistica per i morti, come rifugi, centri anti violenza e linee di assistenza telefonica.

Infine, la Convenzione obbliga i paesi firmatari a perseguire i criminali che hanno compiuto atti violenti, anche in caso di ritiro della denuncia da parte della vittima, perché si presuppone possa essere portata ad agire sotto costrizione, paura, minacce e quindi non in piena libertà. Per verificare la piena applicazione delle norme del trattato è stato istituito un organo di controllo.

Le false teorie gender

Ma nonostante la sua portata storica e il suo ruolo fondamentale di contrasto alla violenza e agli stereotipi, alcuni si oppongono alla sua ratifica, perché contiene il termine violenza di genere e non solo “violenza contro le donne”. Così, la Turchia del presidente Recep Tayyib Erdogan è uscita dalla Convenzione nel 2021, sostenendo che andasse a normalizzare l’omosessualità, in maniera “incompatibile con i valori sociali e familiari della Turchia”.

Questo ragionamento è lo stesso usato dai delegati della Lega e di Fratelli d’Italia per motivare la loro astensione, cioè per ribadire la preoccupazione sulle tematiche legate al gender, si legge in una dichiarazione del gruppo di Fratelli d’Italia riportata da Fanpage. Una preoccupazione inutile perché, come dice ancora nella stessa nota, “non esiste alcuna possibilità che la Convenzione venga usata per imporre normative specifiche ai governi nazionali”.



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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-05-11 09:41:03 ,

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