Tariffa agevolata per le utenze domestiche, esenzione del pagamento della bolletta per gli utenti che hanno perso il lavoro e riallaccio di tutte le utenze distaccate: sono queste le richieste avanzate dalla ‘Rete dei Comuni per l’acqua pubblica’ all’Ente Idrico Campano e al gestore Gori per affrontare concretamente l’emergenza sanitaria e sociale scatenata dalla diffusione del covid-19. Proposte forti e urgenti presentate dagli amministratori presenti nel Consiglio di Distretto Sarnese Vesuviano dell’Ente Idrico Campano, in rappresentanza dell’intero gruppo della ‘Rete dei Comuni per l’acqua pubblica’: Massimo Pelliccia (Casalnuovo di Napoli), Manlio Torquato (Nocera Inferiore), Salvatore Di Sarno (Somma Vesuviana), Roberto Falcone (Angri), Gaetano Ferrentino (Sarno), Rosario Bisogno (Mercato San Severino), Francesco Gioia (Fisciano), Vincenzo Fiengo (Cercola), Edoardo Serpico (Scisciano), Giuseppe Grauso e Gianluca Napolitano, che hanno richiesto formalmente l’adozione di queste indispensabili misure e la convocazione immediata in via telematica del Consiglio di Distretto, già fissato per lo scorso 18 marzo e poi rinviato a data da destinarsi.
BOOM DI CONSUMI – Dopo il successo della petizione popolare, promossa a inizio marzo dai comitati civici per l’acqua pubblica, che era stata accolta dall’Autorità nazionale di regolazione Arera con una delibera che posticipava e rateizzava il pagamento delle bollette, nonché bloccava i distacchi della fornitura idrica per le utenze morose, il perdurare dell’emergenza igienico-sanitaria e l’aggravarsi di una crisi economica senza precedenti impone decisioni più importanti, a sostegno di 1 milione e mezzo di cittadini campani che risiedono nelle aree soggette alla gestione Gori. Infatti, le recenti stime sui consumi idrici, elaborate dai ricercatori dell’Enea, evidenziano che durante le ultime settimane di emergenza epidemiologica i consumi domestici di acqua nel nostro Paese sono aumentati mediamente del 53%, considerata la permanenza in casa obbligata e le evidenti ragioni di carattere igienico.
LA RICHIESTA – “Per questi motivi proponiamo l’applicazione della tariffa agevolata alle utenze domestiche Gori fino al termine della crisi – sottolinea il consigliere di distretto, Gianluca Napolitano – evitando quindi che le famiglie si trovino a dover pagare eccedenze spropositate sui consumi idrici, nonché l’esenzione dal pagamento per gli utenti che hanno perso il lavoro con un ampliamento dei criteri già previsti nella disciplina del Bonus idrico e la necessaria rialimentazione di tutte le utenze domestiche che hanno subito il distacco e che ancora oggi si trovano nella drammatica condizione di non avere accesso alla fornitura d’acqua corrente”. Interventi che potrebbero essere coperti economicamente anche attraverso il conto di gestione straordinario, appena istituito a livello nazionale dall’Arera, destinato a garantire il finanziamento delle iniziative a sostegno degli utenti finali del settore idrico con risorse già esistenti per 1,5 miliardi di euro.
LE SEGNALAZIONI – Inoltre, a destare preoccupazione anche alcuni episodi avvenuti sul territorio: “Sono giunte segnalazioni di cittadini – si evidenzia nella comunicazione sottoscritta dai consiglieri di Distretto – che nelle ultime settimane hanno ricevuto minacce di distacco della fornitura idrica per morosità attraverso comunicazioni telefoniche da parte di società di recupero crediti, incaricate dal gestore Gori, nonché con lettere di sollecito, notificate agli utenti attraverso raccomandata postale, anche per cifre di modesta entità. Gori, inoltre, persiste nel portare avanti la campagna di sostituzione dei misuratori nei Comuni di Bracigliano, Camposano, Carbonara di Nola, Cimitile, Comiziano, Fisciano, Liveri, Massa Lubrense, Nocera Inferiore, Nola, Piano di Sorrento, Pimonte, Sant’Agnello, Sant’Anastasia, San Paolo Bel Sito, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase, contribuendo a creare un clima di diffusa preoccupazione nella cittadinanza e che, anche se eseguiti su impianti esterni, potrebbero immotivatamente mettere a rischio la salute del personale addetto e quella degli utenti che, legittimamente, vogliono essere presenti fisicamente durante l’operazione di sostituzione”.