Dopo Firenze, anche la città di Torino pensa a cambiare la sua toponomastica. Corso Unione Sovietica è una delle vie principali del capoluogo piemontese, ma forse presto cambierà nome. I cittadini e alcune associazioni, infatti, hanno lanciato una petizione online per far sì che tale via cambi nome. Una decisione presa alla luce della guerra in Ucraina che da qualche giorno sta scuotendo l’Europa.
Corso Unione Sovietica: la petizione per il cambio nome
Corso Unione Sovietica è una delle principali e più lunghe arterie del capoluogo piemontese. “Un’ estensione di oltre 4 chilometri per 672 numeri civici e oltre 6.190 persone residenti”, come si legge su TorinoToday.
Due associazioni di Torino, Soluzioni Artistiche e Arteficio, sostenute da vari cittadini hanno creato una petizione online su Change.org per cambiare il nome al Corso. I motivi della scelta sono ben spiegati sulla petizione stessa e sottolineano che Torino è una città europea fondata sulla pace. Il nuovo nome che la via dovrebbe prendere riprende proprio questo concetto; secondo il volere di tale petizione la via si dovrebbe chiamare Corso Unione Europea.
Corso Unione Sovietica cambierà nome? I problemi della scelta
Non tutti i cittadini però si dicono d’accordo con questa scelta.
Per molti abitanti torinesi sarebbe molto più importante pensare e destinare fondi alla sicurezza e manutenzione delle strade e altri servizi utili alla città.
“Trovo abbastanza vergognoso ed urticante che, al Comune di Torino, con temi molto più scottanti e con priorità ben diverse si discuta come cambiare nome ad un importante Corso della città“, queste le parole di un abitante torinese riportate da TorinoToday.
Il cambio del nome della via comporterebbe anche varie problematiche burocratiche. Tutti i residenti nella lunga via (quasi 6200 persone), infatti, dovrebbero cambiare i dati sui loro documenti, patente compresa.
Anche Massimiliano Miano, il vicepresidente della Circoscrizione Nove, si dice non interessato al cambio nome. Afferma infatti che: “Il governo della Città deve affrontare problemi molto più importanti rispetto alla questione toponomastica su corso Unione Sovietica”. In seguito continua il suo discorso facendo riferimento proprio al disagio burocratico che gli abitanti del Corso dovrebbero affrontare: “È impensabile dover sottoporre a più di 6000 famiglie il disagio di un cambio di indirizzo su molteplici documenti, dalla semplice carta d’identità al passaporto, fino alla patente di guida, pensando che i problemi di corso Unione sono ben altri; dalla viabilità alla manutenzione del sedime stradale, alla creazione di infrastrutture utili ai residenti”.
Torino: tutte le mosse a sostegno dell’Ucraina
Il sostegno di Torino al popolo Ucraino non si è fatto attendere. Come moltissimi altri monumenti nel mondo, anche la Mole Antonelliana, simbolo della città, si è colorata di blu e giallo, tinte della bandiera ucraina. Inoltre, la Regione Piemonte si è detta disposta ad accogliere i profughi della guerra che imperversa nell’Est Europa.
In questi giorni, inoltre, l’EBU, ente organizzatore dell’Eurovision Song Contest, dopo una prima negazione alla richiesta dell’Ucraina, ha infine escluso la Russia dalla partecipazione dell’evento che si terrà proprio a Torino dal 10 al 14 maggio.
(Immagine in alto: wikimedia commons, autore K. Weise, dimensioni modificate)
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Virginia Spagnotto , 2022-02-28 11:45:42 ,