L’India Potrebbe Cambiare Nome?
Recentemente, sono emerse alcune discussioni sulla possibilità che l’India possa cambiare nome. Queste discussioni sono state alimentate da una serie di eventi, tra cui un invito a una cena durante la riunione del G20 indirizzato alla “presidente di Bharat,” il termine alternativo per l’India, e l’uso di “Bharat” per riferirsi al paese in alcune occasioni ufficiali.
“Bharat” è uno dei due nomi ufficiali dell’India, come previsto dall’Articolo 1 della Costituzione indiana. Tuttavia, il termine non è comunemente utilizzato nei contesti internazionali. La sua adozione più ampia potrebbe riflettere un cambio di nome ufficiale o un tentativo di promuoverlo.
L’uso di “Bharat” è stato promosso principalmente dal Bharatiya Janata Party (BJP), un partito nazionalista indù al potere. Alcuni membri del BJP sostengono che “India” richiami il periodo di “schiavitù coloniale” sotto il dominio britannico e preferiscono il nome “Bharat” per sottolineare l’identità culturale indiana.
Tuttavia, è importante notare che “India” è un nome antico con origini geografiche locali, legato al fiume Indo e diventato ampiamente riconosciuto in tutto il mondo durante il periodo coloniale britannico.
Il BJP ha una lunga storia di promozione di cambiamenti di nomi geografici in India, spesso per promuovere la tradizione induista o eliminare riferimenti a sovrani musulmani. Questi cambiamenti sono stati effettuati anche per eliminare tracce del passato coloniale.
Le discussioni sul cambio di nome sono alimentate anche dalla formazione della coalizione di opposizione chiamata “INDIA” (Indian National Developmental Inclusive Alliance) in vista delle elezioni future. Alcuni membri di questa coalizione ritengono che il governo stia cercando di legare il termine “India” all’immaginario della schiavitù coloniale per danneggiare i partiti di opposizione.
Nonostante queste discussioni, al momento non ci sono annunci ufficiali di piani per cambiare il nome dell’India. Qualsiasi cambiamento richiederebbe modifiche costituzionali e un ampio consenso. Una sessione speciale del parlamento prevista per settembre potrebbe essere l’occasione per ulteriori sviluppi su questo tema, ma per ora rimane oggetto di speculazione.