«Così il centrodestra di fatto neanche esiste, si rischia la sconfitta»- Corriere.it

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di Cesare Zapperi

Il deputato centrista di Forza Italia: «Oggi vedo solo una cooperativa elettorale. Berlusconi presidente della Repubblica guiderebbe la pacificazione nazionale»

È giusto essere preoccupati perché il centrodestra dato per sicuro vincente, così com’è potrebbe perdere le prossime elezioni». Gianfranco Rotondi da antico democristiano conosce bene le insidie della politica e osserva con lucidità i problemi del fronte di cui fa parte.

Giovanni Toti consiglia di convocare gli Stati generali del centrodestra.

«Dubito che si possa convocare una coalizione che non esiste — risponde il presidente della Fondazione Dc — Oggi vedo solo una cooperativa elettorale. Abbiamo bisogno di un nuovo modo di entrare nel mercato politico. L’idea del partito unico del centrodestra va esplorata fino in fondo. Per me si può fare».

Ma chi può tirare le fila?

«Non so, osservo che ci si vede solo per accordi pre-elettorali e poi non ci si telefona nemmeno più. Per dire, io non conosco Matteo Salvini. Berlusconi, quando era il leader della coalizione, conosceva tutti, compreso l’ultimo sindaco».

Renato Brunetta ha lanciato l’idea di un nuovo polo liberale, socialista e popolare.

«Queste categorie ottocentesche sono abiti che stanno in tutti i guardaroba. Oggi il tema è un altro. È l’Agenda verde, come gestire la transizione ecologica. In tutta Europa ci si divide su questo».

Prima delle elezioni politiche, c’è il Quirinale. Berlusconi ci sta pensando.

«Come disse Moro, al Quirinale non ci si candida ma si viene candidati. Io ho proposto ufficialmente la candidatura di Berlusconi. Se Salvini è d’accordo, detti due righe alle agenzie per spiegare che anche lui fa lo stesso. Noi ci abbiamo messo la faccia, adesso tocca a lui».

È una strada percorribile?

«Sì, perché è l’unico candidato che potrebbe guidare la pacificazione nazionale. Sarebbe la giusta conclusione della Seconda Repubblica. Il centrodestra può contare su 456 voti, se si aggiungesse una cinquantina di parlamentari sciolti…».

Ma Berlusconi è divisivo.

«Cossiga fu eletto a larga maggioranza e poi diventò divisivo. L’errore sarebbe andare a cercare un candidato neutro e scolorito».

Crede davvero alla possibilità di eleggere Berlusconi?

«È una sfida decisiva per il centrodestra. Della Meloni mi fido ciecamente. E anche di Salvini, pur non conoscendolo, tendo a fidarmi. Poi c’è la palude dei parlamentari…».

E le tensioni in Forza Italia?

«È la normale dialettica governo-partito, ma oltre la fisiologia c’è l’autolesionismo. Avrebbero tutti bisogno di recuperare un po’ di sapienza dorotea e quelle franche discussioni che un tempo si facevano alla Camilluccia e che oggi potrebbero essere ospitate a Villa Grande».

24 ottobre 2021 (modifica il 24 ottobre 2021 | 21:51)



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Cesare Zapperi , 2021-10-24 19:52:00
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