Da un quinto a un quarto dei casi totali. Con la riapertura delle scuole è cresciuta la percentuale dei contagi tra gli studenti. I dati sono dell’Istituto superiore di sanità, che segnala come nell’ultima settimana la percentuale dei cittadini tra 0 e 19 anni infettati dal coronavirus sia passata dal 20 al 24% delle nuove diagnosi “verosimilmente per la riapertura delle scuole e la maggiore attività di screening effettuata all’interno delle strutture scolastiche”.
Dall’Istituto spiegano che “il 13% dei casi in età scolare è stato diagnosticato in bambini sotto i cinque anni, il 38% in un range d’età 5-11 anni, il 48% in un range 12-19 anni”.
Ieri i nuovi casi sono stati 171.263 e per il secondo giorno consecutivo è sceso il numero dei letti ordinari occupati dai pazienti colpiti dal Covid: sono stati 43 in meno. Stessa tendenza anche nelle rianimazioni (-31 letti).
Resta invece alto il numero dei decessi: in un giorno hanno perso la vita a causa del virus 333 persone. I decessi dall’inizio di gennaio sono quasi 5.900, 2.100 solo nella settimana in corso. Dopo essersi portata via un’intera generazione di over 80, il Covid ora fa strage di settantenni. La maggior parte deli morti degli ultimi giorni (mai meno di 300 ogni 24 ore) sono dovute alla più aggressiva variante Delta o Delta plus ma anche Omicron può risultare fatale, soprattutto per persone non più giovani, a rischio per altre patologie e non vaccinate.
“È pericolosissimo lasciar passare il messaggio, veicolato anche da alcuni colleghi, che il Covid da Omicron sia poco più di un raffreddore. Purtroppo in corsia vediamo tutt’altro”, dice Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata a Roma.
Sempre l’Istituto superiore di sanità ieri ha reso noto che il tasso di ricoveri nelle terapie intensive per gli over 12 è di 31,3 casi ogni 100 mila persone non vaccinate, cioè circa 39 volte più alto rispetto ai vaccinati con la dose booster (0,8 ogni 100 mila).
Se si prendono in considerazione le ospedalizzazioni nei letti ordinari, i non vaccinati finiscono circa 12 volte in più in ospedale rispetto alle persone che hanno ricevuto anche la terza dose.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-01-23 02:55:16 ,www.repubblica.it