“Un ospedale con 100 malati di Covid-19 in reparto riceve dalla propria Regione 200 mila euro al giorno”.
Lo rivela Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, un uomo che il sistema lo conosce bene. Nascono così tanti dubbi e sorgono mille domande sulla gestione di tutta questa emergenza, sul colossale business, sui conflitti di interesse. “Come si può pensare che spontaneamente i vari ospedali si privino di malati Covid per mandarli altrove?”, si chiede ancora Bertolaso. Insomma, detta così può sembrare fin troppo cinico, ma rappresentano una vera e propria risorsa economica per gli ospedali e un importante esborso per lo Stato che, tramite le Regioni, eroga ai nosocomi ben 2mila euro al giorno per ogni paziente ricoverato. L’ex capo della Protezione Civile critica anche le misure introdotte da questo governo che, dice, “sforna Dpcm sempre più restrittivi, un segnale di resa, imponendo chiusure progressive con pesantissime conseguenze sull’economia. E poi – continua Bertolaso – mancano le contromisure propositive: “Dov’è la soluzione se mi chiudi dentro casa ma poi mi costringi a dieci ore di fila per fare un tampone?
Sarà per questo che molte aziende ospedaliere stanno per diventare Covid Center?
“Il Monaldi è stato individuato come ospedale semi Covid, si va a violare una norma nazionale che dice di identificare le strutture Covid e quelle non Covid. In più si sottrae all’utenza un ospedale specializzato per le patologie del cuore e del polmone”, denuncia Luigi Bencivenga, segretario aziendale dell’azienda ospedaliera dei Colli (che comprende Monaldi, Cotugno e Cto) dell’Anaao-Assomed durante una conferenza stampa nella sede del sindacato di medici e dirigenti sanitari a Napoli.“
“Morti per Covid” sarà la causa dell’aumento di decessi a causa del rinvio di visite, controlli e per i mancati ricoveri per interventi di angioplastica per le malattie cardiovascolari.
Con un incremento dei positivi è possibile anche prevedere un aumento di malattie cardiovascolari a causa del rinvio di visite, controlli e per i mancati ricoveri per interventi di angioplastica. Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia con piu’ di 240.000 decessi ogni anno.
I colossi tecnologici, farmaceutici e del commercio online stanno registrando livelli di utili da capogiro.
Dall’inizio della pandemia cento grandi corporation globali quotate hanno visto una crescita del proprio valore in borsa di oltre 3 mila miliardi di dollari e i patrimoni finanziari dei 25 tra i più facoltosi miliardari al mondo hanno registrato un incremento di 255 miliardi di dollari, solo tra metà marzo e fine maggio 2020.
Potere, profitti e pandemia, il nuovo rapporto pubblicato da Oxfam a sei mesi dalla dichiarazione della pandemia da Covid-19, che denuncia quanto l’emergenza sanitaria in corso abbia portato molte grandi multinazionali non solo a ad anteporre i profitti alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, ma anche a condizionare le politiche dei governi. Il risultato è un acuirsi impressionante di disuguaglianze già esistenti a ogni livello e in ogni angolo del mondo.
Quattro delle più grandi aziende tecnologiche del pianeta, Google, Apple, Facebook e Amazon, sono proiettate a realizzare quest’anno e complessivamente quasi 27 miliardi di dollari di extra-profitti. Si stima che Microsoft sia destinata a realizzare da sola 19 miliardi di dollari di utili in più quest’anno rispetto alla media del quadriennio precedente. Da gennaio, secondo i dati forniti dalle stesse aziende, Microsoft e Google hanno remunerato gli azionisti rispettivamente con oltre 21 e 15 miliardi di dollari;
Anche i giganti farmaceutici hanno visto incrementare i propri profitti. Le 7 società farmaceutiche analizzate da Oxfam stanno realizzando in media un margine di profitto del 21 per cento. (tra cui Merck, Johnson & Johnson e Roche). Del resto tre delle più importanti aziende stanno lavorando allo sviluppo di vaccini per il Covid19, grazie anche a cospicui investimenti pubblici.
Secondo le stime di Oxfam, 32 tra le corporation più redditizie al mondo prese in esame nel rapporto destineranno l’88 per cento dei loro profitti in eccesso agli azionisti, di fatto arricchendo in gran misura chi è già ricco.