Covid, un caso il convegno in Senato. Accuse alla Lega. Salvini: non c’entro- Corriere.it

0


di Marco Cremonesi

Organizzato dalla senatrice del Carroccio Roberta Ferrero: «Malattia curabilissima con una terapia domiciliare»

Sarà soltanto un’altra iniziativa targata Lega a favore del libero pensiero, come dice Alberto Bagnai: «La libertà di opinione è una vittima del Covid». Eppure la Lega, alla vigilia del voto in Senato sul green pass, non cessa di stupire. La senatrice Roberta Ferrero ha infatti promosso un convegno, proprio a Palazzo Madama, tutto votato a spiegare che «il Covid è una malattia curabilissima» con un «approccio terapeutico che se utilizzato secondo ben precise regole porta alla guarigione di ogni soggetto che si ammali». O almeno è quanto afferma l’associazione Ippocrateorg, organizzatrice dell’appuntamento, il cui «approccio» ha alla base farmaci estremamente controversi come l’Idrossiclorochina e l’Ivermectina. Il bello è che parecchi dei partecipanti hanno dovuto essere «tamponati» d’urgenza nell’ambulatorio del Senato perché privi di green pass valido.

Burioni: «Da Stamina non abbiamo imparato niente»

Per prima interviene la federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) che sottolinea come il medico non debba adottare pratiche «delle quali non sia resa disponibile idonea documentazione scientifica e clinica, valutabile dalla comunità professionale e dall’autorità competente. Né deve adottare o diffondere terapie segrete». Poi, interviene anche il virologo Roberto Burioni: «Da Stamina non abbiamo imparato niente. E a rimetterci sono i più deboli e i più sfortunati». La frittata è fatta. La capogruppo pd Simona Malpezzi accusa: «La Lega, lungi dal voler contribuire a promuovere la campagna vaccinale, continua a sostenere infondate e ambigue teorie sul Covid. E questo atteggiamento resta un problema serio per il governo e per il Paese». Mentre Daniela Sbrollini (Iv) ritiene che «i senatori che hanno dato sostegno al convegno sulle terapie domiciliari Covid, tra fake No vax e Ivermectina, dovrebbero avere bene in mente il senso delle istituzioni che rappresentano».

Giorgetti possibilista

Dalla Lega si apprende che: Matteo Salvini nulla c’entra con il convegno, iniziativa di «una singola parlamentare». Che fino all’altro ieri sera il leader leghista neppure era informato dell’appuntamento; e che il senso dell’iniziativa era quello del sostegno alle cure domiciliari. Tanto che a metà pomeriggio parte un messaggio «di servizio» destinato a tutti i parlamentari leghisti: «Per evitare polemiche e fraintendimenti relativi agli ospiti o ai contenuti delle conferenze stampa e dei convegni organizzati alla Camera o al Senato con il supporto della struttura della Lega, vi chiediamo un confronto preventivo con i capigruppo e l’ufficio stampa sull’opportunità politica e di comunicazione degli eventi stessi». Perché il botto più forte, alla notizia del convegno, è proprio nella Lega. L’appuntamento ha fatto infuriare i sempre più numerosi leghisti convinti che le ultime iniziative a tema Covid siano del tutto controproducenti, «di retroguardia» anche, soprattutto in vista delle amministrative di ottobre. E che sull’argomento la «linea non può darla Claudio Borghi», tra gli organizzatori della manifestazione anti green pass dello scorso luglio e attivissimo sui social su questi temi. Mentre Giancarlo Giorgetti è proprio da un’altra parte. Possibilista anche sul tema dell’obbligo vaccinale. Che è sì «una scelta delicatissima». Ma «stare al governo significa assumersi responsabilità e prendere decisioni anche se qualcuno non è contento. Fa parte delle regole del gioco».

13 settembre 2021 (modifica il 13 settembre 2021 | 22:27)



Source link

Marco Cremonesi , 2021-09-13 20:28:00
www.corriere.it

Leave A Reply