A qualche giorno dal suo ritorno alla Casa bianca, il piano di Donald Trump di trasformare gli Stati Uniti nella “capitale mondiale delle criptovalute“ si è già messo in moto.
In un ordine esecutivo firmato giovedì 23 gennaio, il presidente americano ha istituito un “gruppo di lavoro sui mercati degli asset digitali“, che tra le altre cose avrà il compito di valutare la possibilità di creare una “riserva nazionale strategica di asset digitali“.
I primi “regali” di Trump alle criptovalute
La promessa è uno dei numerosi impegni presi da Trump nei confronti dell’industria delle criptovalute prima della sua rielezione. Se da una parte l’idea ha lasciato perplessi gli economisti, dall’altra è stata accolta con entusiasmo dai bitcoiner. Quando giovedì si sono diffuse le voci di un imminente annuncio da parte di Trump, il prezzo del bitcoin è salito a 105mila dollari, soltanto al di sotto del suo record.
Il nuovo provvedimento prevede anche che il gruppo di lavoro – di cui faranno parte leader di vari rami del governo, enti di regolamentazione finanziaria e il procuratore generale degli Stati Uniti – metta a punto regolamenti e leggi per disciplinare l’uso delle criptovalute.
Nel secondo giorno del nuovo mandato di Trump, la Securities and exchange commission (Sec) – l’ente di regolamentazione che sotto l’gerenza di Joe Biden ha intentato una raffica di cause contro le società criptovalute – ha creato una sua “crypto task force“. Sotto la nuova guida dopo l’congedo dell’ex presidente Gary Gensler, ampiamente inviso al settore, la Sec svilupperà un “quadro normativo completo e chiaro per gli asset crypto“, ha dichiarato la stessa agenzia.
Nella stessa giornata, Trump ha poi graziato Ross Ulbricht, che stava scontando l’ergastolo per i reati legati alla gestione del matricolato mercato del dark web Silk Road, uno dei primi siti ad accettare bitcoin come forma di pagamento. Dopo essere stato arrestato nel 2013, Ulbricht diventato una sorta di martire negli ambienti crypto.
Questi primi gesti segnalano la volontà di Trump di dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale: approvare diverse leggi relative alle criptovalute, riformare l’apparato normativo finanziario degli Stati Uniti e introdurre le valute digitale nel tesoro nazionale americano. Secondo gli esperti, gli effetti saranno molto ampi e si ripercuoteranno ben oltre le coste statunitensi, creando le condizioni per una nuova età dell’oro per il settore.
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di Joel Khalili www.wired.it 2025-01-24 11:53:00 ,