Niente gazebo (per ora) neanche in Piemonte o a Bari
«Non ci hanno visto arrivare», disse Elly Schlein la sera delle primarie più clamorose della storia del Pd, al termine di quella giornata del febbraio 2022 che le aveva consentito di ribaltare il primo round tra gli iscritti, di rovesciare ogni pronostico sul congresso e di battere il favorito per la segreteria, Stefano Bonaccini. Ventuno mesi dopo, di quelle stesse primarie che benedirono l’ascesa della segretaria, qualcuno potrebbe dire che non le ha viste andare via.
Sparito in un nonnulla, senza neanche la dignità di una mezza lite nell’assemblea nazionale, in direzione e nemmeno tra le quattro mura dell’esecutivo, quello che un tempo era lo strumento cardine per la selezione di qualsiasi tipo di concorrente a qualsiasi tipo di carica sotto le insegne del Pd — una tornata leggendaria, prima delle elezioni del 2012, venne imbastita in fretta e furia tra Natale e Capodanno per scegliere al freddo e al gelo i candidati da mettere nelle liste bloccate delle Politiche — finisce sotterrato dagli accordi a livello locale e scartato ovunque per la scelta dei candidati alle amministrative dell’anno prossimo.
C’era una volta il vecchio articolo 18 dello Statuto del Pd, che vive lo stesso destino dell’omonimo dello Statuto dei lavoratori, secondo cui i candidati alle cariche monocratiche (sindaci, presidenti di Provincia e di Regione) dovevano «in ogni caso» essere scelti…
Author: Tommaso Labate
Data : 2023-12-07 06:49:49
Dominio: www.corriere.it
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