dall’elettrico allo spazio | Wired Italia

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Quali professionisti e quali competenze sono importanti all’interno del team Digital Manufacturing?

“Il nostro gruppo di lavoro è composto tutto da ingegneri, ma c’è una grande varietà di competenze, con un background dei vari membri molto diverso, essenziale per creare qualcosa di innovativo e all’avanguardia. In un mondo digitale che evolve rapidamente, servono capacità che a loro volta si modificano, oltre che la voglia di impegnarsi per imparare mettendosi in gioco. Servono anche persone in grado di creare connessione tra settori e ambiti differenti, condividendo l’esperienza in ambito tecnologico e digitale per portare risultati di livello sempre superiore. L’importante è avere tutti ben chiaro che si tratta di processi impossibili da fare da soli in una stanzetta.”

Ci sono molti modi in cui la trasformazione digitale può emergere: su quale tipo di applicazioni siete al lavoro?

“Non è esagerato dire che stiamo lavorando su tutte, nessuna esclusa. Lo stesso metaverso, che è un concetto emergente e probabilmente non applicabile di per sé nel nostro comparto, rende bene l’idea di come questa digitalizzazione sia pervasiva. Nessuna parte del digital thread può essere fuori sincrono con le altre, e ciascun aspetto del flusso dell’industria 4.0 è decisivo per ottenere il miglior risultato finale”.

Può fare qualche esempio?

“Stiamo lavorando sulla connettività della Internet of Things e sulla smart factory, anche con i software di cui si discute qui a Boston a LiveWorx, per abilitare le tecnologie e metterle a disposizione delle persone. Per creare il tipo di valore che vogliamo, è fondamentale anche la collaborazione tra aziende, governi, enti locali, università e centri di ricerca. Più in generale, oggi dobbiamo lavorare per assicurare alle generazioni del futuro una migliore prospettiva, eliminando le differenze di genere e fornendo modelli di riferimento più egualitari. Partendo dalle basi – dall’istruzione, dalle scuole, dall’università – e intervenendo all’inizio della carriera credo si possano cambiare veramente le cose”.

In proposito, il contesto dell’industria 4.0 – e dell’ingegneria in generale – segna ancora un evidente gap di genere: Rolls Royce può tracciare la rotta e dare l’esempio?

“I giovani possono ispirare il cambiamento, non esiste una bacchetta magica ma bisogna impegnarsi per mettere ogni giorno un mattoncino in più. Tutto questo è ancora più complicato in ambito stem, ma con il giusto impegno si può ottenere il risultato. Ribadisco, però, che è fondamentale portare le persone verso questo modello già a partire dall’educazione. Credo che Rolls Royce possa essere un modello: noi siamo un’enorme società ingegneristica e abbiamo tante donne, anche tra i top manager. A mio parere questo può essere d’ispirazione, soprattutto per le giovani donne che vedono punti di riferimento: così ci si può convincere che sia davvero possibile farcela, e si possono raggiungere analoghe vette”.



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di Gianluca Dotti www.wired.it 2023-05-30 04:30:00 ,

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