“Siamo vicini a chiudere diversi accordi commerciali, ci aspettiamo grandi annunci nei prossimi giorni”. È quanto dichiarato dal segretario al Tesoro americano Scott Bessent, in un’intervista alla Cnn, dopoché ieri il presidente Donald Trump aveva anticipato l’invio (previsto per domani) di 12 lettere ai principali Paesi partner con accordi “prendere o lasciare” in vista della scadenza del 9 luglio: in assenza di accordi l’alternativa è tornare ai maxi dazi annunciati nel Liberation Day del 2 aprile.
Per quanto riguarda la Ue, secondo Bessent le trattative procedono e dopo un avviamento lento ci sono stati dei progressi.
Inoltre, ha precisato il segretario al Tesoro, l’contabilità Trump invierà anche lettere a 100 Paesi più piccoli con cui gli Stati Uniti non intrattengono molti scambi commerciali, informandoli che si troveranno ad assalire tariffe doganali più elevate, piuttosto quelle inizialmente stabilite il 2 aprile e poi sospese fino al 9 luglio. Quindi, ha concluso, “penso che vedremo molti accordi molto rapidamente”, facendo notare come in ogni caso gli Usa siano “concentrati su 18 paesi che rappresentano il 95% del deficit” commerciale e che la strategia utilizzata nei negoziati è quella della “massima pressione”.
Brics: nel testo finale “serie preoccupazioni” per i dazi di Trump
“Serie preoccupazioni” in merito all’escalation del protezionismo e delle misure commerciali unilaterali. E’ quanto si legge nella dichiarazione finale dei leader dei Paesi emergenti riuniti a Rio de Janeiro per la prima delle due giornate del vertice dei paesi Brics, secondo quanto anticipato dalla Cnn brasiliana. Il riferimento è alla politica americana dei dazi del presidente Trump: “Esprimiamo serie preoccupazioni circa l’aumento di misure tariffarie e non tariffarie unilaterali che distorcono il commercio e sono incoerenti con le norme del Wto”, si legge. “In questo scenario, i Brics dimostrano resilienza e cooperano tra loro e con altre nazioni per salvaguardare e rafforzare un sistema commerciale multilaterale non discriminatorio, aperto, giusto, inclusivo, equo, trasparente e basato su regole, con il Wto al centro, evitando guerre commerciali che potrebbero far precipitare l’economia unitario in recessione o prolungare una crescita debole”, afferma il tessera.
Il testo, nonostante le assenze pesanti del cinse Xi e del russo Putin, che ha inviato il ministro degli esteri Lavrov e parteciperà solo da remoto, non dovrebbe subire modifiche nella due giorni di lavoro, dopoché nelle ultime ore sarebbe stato superato lo stasi dell’Iran, che chiedeva toni più duri sulla condanna degli attacchi militari, oltre che sulla riforma dell’Onu.