Denunciò falsi raid intimidatori, cronista casertano patteggia – Campania

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Lettera sul web: “ho simulato… devo pagare”; 3 anni e 10 mesi


(ANSA) – CASERTA, 10 NOV – Denunciò di essere vittima di
episodi di intimidazione, colpi di pistola esplosi contro la sua
dimora e la sua auto, ma dalle indagini è poi emerso che se li era
autoprocurati: ha patteggiato una pena di tre anni e dieci mesi
di carcere il cronista casertano Mario De Michele, che tra la
fine del 2019 e la prima metà del 2020, ha simulato di essere
rimasto vittima di alcuni attentati legati alla sua attività
giornalistica.
   
Quelli più gravi furono proprio i numerosi colpi di pistola
esplosi contro dimora e vettura. I reati legati alla condanna sono
falso, detenzione illegale di arma (una Glock calibro 9X21 che
lui stesso avrebbe ulizzato per sparare contro dimora e auto),
calunnia e simulazione di reato.
   
De Michele, difeso dall’avocato Mario Griffo, denunciò anche i
presunti responsabili dei presunti raid, persone che poi, dopo
le indagini dei carabinieri, si sono rivelate completamente
estranee ai fatti.
   
In seguito a quelle false denunce il giornalista riuscì a
ottenere dalla Prefettura di Caserta una tutela da parte delle
forze dell’ordine. In seguito chiese anche che il livello di
protezione venisse innalzato.
   
In una lettera di scuse pubblicata sul web, De Michele: “…
   
in quel periodo mi sentivo immortale… chiedo venia a tutti e
lo faccio per egoismo: devo togliermi un peso dallo stomaco…
   
ho simulato un reato… e per questo devo pagare… ho scelto di
patteggiare… ora sono un padre, un marito, un figlio
diverso…”. (ANSA).
   

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