Giulia Louise Steigerwalt sceglie come obiettivo quello di raccontare la storia del maestro del porno italiano usando la chiave della tenerezza e della poesia. Inserire ritagli del passato come vecchie interviste, renderà questo viaggio ancora più interessante, un amarcord fucsia al profumo di ciliegia. Un film in cui vinceranno comunque le azioni d’amore sul resto.
Sorprendono la bravura di Castellitto Junior, Barbara Ronchi, Lidija Kordic, Tesa Litvan e Denise Capezza. Il narrato non lascia modo di distogliere, neanche per un attimo, lo sguardo dallo schermo, dai riferimenti al cinema iperbolico e i ritagli del passato.
Scegliendo i toni di una commedia un po’ surreale e sgangherata, dai colori sgargianti, fotografia vintage, un mattatore istrionico a catturare immediatamente tutta l’attenzione intorno a sé. Pietro Castellitto è perfetto, divertente, buffo, gigione quanto basta per dichiarare subito che di Riccardo Schicchi si vuole restituire essenzialmente l’anticonformismo anarchico, dal tormentone delle scarpe consunte all’amore per gli animali, dalla amorale moralità del suo modo di stare al mondo all’incondizionato ottimismo. Il senso del collettivo è tipico dell’epoca è fortemente marcato, ogni azione è amorale e non immorale- i gesti d’amore seppur pornografici resteranno e saranno potenti-.
“Diva Futura”, ha lanciato pornostar come Moana Pozzi, Cicciolina ed Eva Henger; la regista Giulia Steigerwalt ha portato la pellicola all’ultima far mostra di del Cinema di Venezia e ora nelle sale di tutta Italia. Nel weekend il film è stato proiettato nelle sale cinematografiche italiane ottenendo un buon successo di pubblico. «La cosa che mi ha interessato di più – spiega la regista – era che in Diva Futura c’era tutto tranne quello che mi aspettavo. Si parlava di desiderio femminile, di rispetto per le gentil sesso: c’era il senso della famiglia».
Un interesse che ancora divampa.
Come in tutte le nuove azioni, di qualsiasi di queste si parli, la rivoluzione ne fa da padrona. In anni assolutamente inaspettati, e preceduti da decenni cupi, si accendono sul paese delle luci rosa, viola, del neon Blue notte, glitter, sogni ed eros appariranno nel quotidiano dell’Italia travolgendo tutti in un turbine di nuova sessualità che ancora fa sognare restando un mito. Corpi naturali, avventori del futuro, il desiderio che si fa carne e una libertà assoluta del femminile; come non avrebbe potuto riscuotere questo successo.
È il racconto di un Italia malinconia ma vitale, tragica e utopica nel suo essere paradossale. I paradossi di un’industria che accende il sogno, che divampa e crea il miti, icone senza tempo, forse perché le prime- bellissime fragili dolenti e innocenti- hanno messo i loro corpi e le loro mani, il loro coraggio e i loro sogni, su di un mondo tanto cambiato quanto presente nelle vite di tutti. Anche in quelle che lo negano – consigliato a tal proposito il film : “A mezza notte va la ronda del piacere “, visibile su Prime del 1975 diretto da Marcello Fondato.
È il racconto di un uomo che nel momento giusto nel posto giusto, tra le lotte femministe e l’avanguardia che accelerava il passo sulle altre forme artistiche, ha fatto dell’amore una rivolta. Erano gli anni dei giornalini, delle piccole immagini e dei racconti di quanto in Est Europa il sesso non fosse più così censurato.
Appaiono così come per magia: sirene, bionde fatali a cavallo bianco, Moana con le sue curve e la sua intelligenza ben più sensuale di quelle. I personaggi della fabbrica di Schicchi sono fatali, destinati a restare icone per sempre.
“Appare la bellezza mai assillante né oziosa, languida quando è ora e forte e lieve e austera” come canta qualcuno, viene strappato il velo della cecità, e per quanto siano discordanti i pareri sulla edificante quel che conta è quel che resta; e del mondo di Schicchi resta tutto.
Source link
di Marianna Piccirillo
www.2duerighe.com
2025-02-11 14:05:00 ,