AGI – Lorena Quaranta, Piera Napoli, Roberta Siragusa. I loro nomi campeggiano sul muro che guarda il Palazzo di giustizia di Palermo, nella piazza diventata uno speciale e frequentatissimo luogo di socialità. E poi l’invito: “Chiama 1522”, il numero antiviolenza. Nomi scritti con uno spray nero su teli bianchi e che rappresentano una pressante richiesta di giustizia.
Storie che, come quelle delle altre vittime di femminicidio, risaltano oggi ancora l’8 marzo. Lorena Quaranta, 27 anni, con il suo sogno di fare il medico, è stata uccisa nella notte tra il 30 e il 31 marzo 2020 dal convivente, un infermiere, nell’abitazione in cui risiedeva a Furci Siculo in provincia di Messina.
Piera Napoli, cantante di 32 anni e madre di tre figli, ammazzata la mattina del 7 febbraio 2021 all’interno dell’abitazione in cui risiedeva a Palermo, nel quartiere Cruillas.
Il corpo senza vita e parzialmente bruciato di Roberta Siragusa, 17 anni, è stato trovato la mattina del 24 gennaio 2021 a Caccamo, in provincia di Palermo, in un burrone, in una zona impervia di contrada Monte Rotondo, alle pendici di Monte San Calogero; per l’omicidio è stato fermato il fidanzato di 19 anni.