Dopo Blackrock anche Vanguard nella coalizione di fondi a zero emissioni

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Una maxi-coalizione di gestori patrimoniali e investitori istituzionali per azzerare le emissioni nette di gas serra dai rispettivi portafogli. È questo il nuovo slancio ecologista targato Wall Street e che vede BlackRock e Vanguard Group ora tra le 43 entità finanziarie aderenti a Net Zero Asset Managers. In base allo statuto dell’iniziativa, i fondi mobilitati si impegnano a sostenere gli sforzi per limitare il surriscaldamento globale del Pianeta a 1,5 gradi centigradi, puntando a emissioni nette pari allo zero entro il 2050 in tutte le loro partecipazioni.

L’eliminazione delle emissioni sta diventando un obiettivo sempre più importante per le società che operano nel settore investimenti, poiché attivisti, clienti e autorità di regolamentazione esercitano sempre maggiori pressioni per passare dalle parole ai fatti e utilizzano la loro influenza e le loro risorse per rendere le aziende sempre più responsabili. E c’è una crescente urgenza di agire poiché gli scienziati hanno affermato che le emissioni devono diminuire di circa il 50% entro il 2030 e raggiungere lo zero entro la metà del secolo per evitare gli impatti più catastrofici del cambiamento climatico. “L’effetto serra rappresenta un rischio materiale a lungo termine per i portafogli dei nostri investitori”, ha affermato Tim Buckley, presidente e amministratore delegato di Vanguard. “In qualità di gestori delle risorse dei nostri clienti, riconosciamo il ruolo cruciale da noi svolto nel guidare i passi una avanti compiuti in tema di lotta ai cambiamenti climatici”.

 

Gli obiettivi per il 2030 degli asset manager dovrebbero essere commisurati alla riduzione globale del 50% di anidride carbonica che gli scienziati hanno identificato come necessario per limitare il riscaldamento a 1,5 gradi. Dovrebbero inoltre riferire annualmente sui progressi compiuti verso le raccomandazioni della Task Force per le divulgazioni finanziarie relative al clima. Ciò include la definizione di un piano d’azione che sarà monitorato dai gruppi di investitori sul clima. “Aiutare gli investitori a ragionare sui loro portafogli e cogliere opportunità di investimento virtuoso è una delle nostre maggiori responsabilità”, ha affermato Larry Fink, numero uno di BlackRock.

L’iniziativa Net Zero Asset Managers era stata avviata lo scorso anno da Legal & General Investment Management e UBS Asset Management, due dei suoi membri fondatori. Col tempo il “gruppo verde” di Wall Street è cresciuto uno a ricomprendere operatori per un totale di asset gestiti pari a 32 mila miliardi di dollari, ovvero più di un terzo del totale dei fondi globali in gestione. Tra le più recenti adesioni spicca quella di Brookfield Asset Management dopo che il suo vicepresidente Mark Carney era finito nel vortice delle polemiche per aver affermato che il suo portafogli era già ad emissioni zero, nonostante contenesse ancora investimenti in attività legati alla produzione di combustibili fossili. “Brookfield è pienamente impegnata nell’obiettivo di raggiungere le emissioni nette di gas a effetto serra zero entro il 2050”, spiega un portavoce della società con sede a Toronto.

Altri nuovi firmatari includono Aberdeen Standard Investments, Allianz Global Investors, Jupiter Asset Management, Lazard Asset Management e Storebrand Asset Management. “La transizione verso emissioni azzerate è fondamentale e abbiamo la responsabilità di lavorare insieme come settore e realtà societarie per affrontare il cambiamento climatico”, ha affermato Andrew Formica, amministratore delegati di Jupiter Asset Management. La presenza contestuale di BlackRock e Vanguard Group è riconducibile per altro a un nome in particolare, quello di Casey Harrell. Come riportato in precedenza da Green and Blue, l’attivista, dopo aver guidato la svolta ecologista di BlackRock è ora impegnato a guidare una nuova crociata ambientalista questa volta proprio in Vanguard.



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