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Accusato detenzione e porto abusivo di arma e duplice omicidio
(ANSA) – NAPOLI, 22 LUG – Ha consentito di ritrovare l’arma
del delitto ed ha avviato un percorso di collaborazione, Antonio
Pipolo, il 27enne reo confesso del duplice omicidio avvenuto
mercoledì scorso nel rione Fiat di Ponticelli dove sono stati
uccisi a colpi di pistola Carlo Esposito, assassinato da Pipolo
in un “basso” insieme con l’operaio Antimo Imperatore, che per
conto di Esposito stava eseguendo dei lavori in
quell’abitazione, come già aveva fatto, su delega del clan,
anche in altri alloggi occupati abusivamente dalla camorra.
La voce del suo “pentimento” era circolata nei giorni scorsi
ma gli inquirenti finora hanno preferito mantenere il massimo
riserbo anche per tutelare la famiglia del sicario. Pipolo,
mercoledì, dopo un passaggio dalla Polizia, dove si è
consegnato, ha chiesto di essere accompagnato in procura dove,
davanti agli inquirenti, ha vuotato sul sacco e anche affermato
di voler avviare un percorso di collaborazione con la Giustizia.
Quella stessa sera la DDA ha emesso nei suoi confronti un
provvedimento di fermo contestandogli io reati di detenzione e
porto abusivo di arma da fuoco e di duplice omicidio.
In questi giorni i suoi familiari sono stati accompagnati in
località lontane dal quartiere di Ponticelli dove il pericolo di
ritorsioni era concreto.
Pipolo, come Esposito, l’obiettivo designato dell’agguato di
mercoledì mattina, è legato ai De Micco-De Martino: l’omicidio
di Esposito fa ritenere sussistente, a questo punto, che
l’alleanza tra le due famiglie, una volta unite negli affari
criminali e nella contrapposizione armata contro il clan rivale
dei De Luca Bossa Minichini, sia ormai terminata. (ANSA).
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2022-07-22 16:03:29 ,