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Perché questo articolo potrebbe interessarti? Le armi destinate alla parte della Libia dominata da Haftar sono state scovate in Italia. Questo poche settimane dopo l’incontro tra Meloni e lo stesso generale. “Trovate qui su input Usa – ha spiegato a truenews.it l’analista Alessandro Scipione – Washington non si è fidata della Spagna”. Ecco i vari retroscena sui blitz della Guardia di Finanza a Gioia Tauro.
Prima la Msc Arina, poi la Msc Apolline. Due navi aventi in comune una stessa rotta effettuata a pochi giorni di distanza e uno stesso destino: quello di essere intercettate a Gioia Tauro dalla Guardia di Finanza a seguito di segnalazioni arrivate direttamente dagli Stati Uniti. Al loro interno infatti, i nostri agenti hanno trovato droni di fabbricazione cinese destinati a essere scaricati al porto di Bengasi, in Cirenaica.
Vale a dire, nel regno del generale Khalifa Haftar. Quest’ultimo è il leader incontrastato (almeno fino ad adesso) del Libyan National Army. L’esercito, per la verità non così dissimile da una milizia, che controlla la Cirenaica e con essa gran parte dell’est del Paese. Haftar è uno degli attori libici più importanti ed è stato incontrato dalla stessa Giorgia Meloni nello scorso mese di maggio.
Gli Usa non si sono fidati della Spagna
Già pochi giorni dopo il sequestro della Msc Arina erano stati gli stessi inquirenti a far trapelare l’esistenza di un input da Washington per bloccare la nave sospetta. In una…
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di Mauro Indelicato
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2024-07-17 05:30:00 ,