“Nessuno dal governo è venuto a minacciarci direttamente, ma l’ambiente che hanno costruito ci ha reso le cose più difficili“, ha detto Kapanoğlu; in seguito a questi fatti ha ceduto il controllo della piattaforma al suo avvocato e si è trasferito nella Silicon Valley.
Le controversie e la libera espressione
Gli utenti hanno iniziato a speculare sulle ragioni del blocco, discutendo se potesse essere collegato ai post critici nei confronti della risposta dello Stato all’indomani del terremoto. In una dichiarazione, la direzione di Ekşi Sözlük ha collegato la decisione a una mancanza di moderazione dei contenuti, puntando i riflettori sulle informazioni diffuse dagli utenti.
Nel corso del tempo, infatti, mentre le forze politiche colpivano Twitter o bloccavano i contenuti altrove, Ekşi Sözlük è diventato un faro per la libera espressione; il sito è rimasto l’ultimo rifugio per molti turchi, in un panorama mediatico distorto che ha lasciato i cittadini alla disperata ricerca di fonti di informazione alternative.
“Ekşi Sözlük è immensamente importante, non solo per la libertà di parola in Turchia, ma anche per il libero flusso di notizie, dato che i media tradizionali sono controllati dal governo” – ha dichiarato il giornalista Emre Kızılkaya, capo della sezione turca dell’International Press Institute -. “Questi media alternativi sono incredibilmente importanti per la democrazia turca ed Ekşi Sözlük era uno dei canali principali per le notizie e i commenti“.
La chiusura del sito è avvenuta mentre il paese si avvia a vivere la fase più intensa della campagna elettorale verso le elezioni di giugno. Un quotidiano turco ha descritto la piattaforma come “la fogna di internet” e nel 2021 ha attirato le ire del presidente Recep Tayyip Erdoğan, che l’ha definita “un focolaio di notizie false, razzismo e appelli al terrore“.
“Molti sostenitori della libertà di parola in Turchia vedono questo divieto come l’ennesimo tentativo da parte del governo di imporre la propria narrazione, sia per quanto riguarda la risposta al terremoto, sia per reprimere le critiche durante questa stagione elettorale“, ha dichiarato Kızılkaya. Si prevede che i proprietari di Ekşi Sözlük faranno ricorso in tribunale contro il divieto, sperando di riportare il sito online in questo momento importante per il paese.
Leggi tutto su www.wired.it
di Francesco Del Vecchio www.wired.it 2023-03-09 10:47:41 ,