Per Elon Musk non è più accettabile che i suoi dipendenti di Tesla lavorino in smart working, secondo quanto riportato da Electrek e Bloomberg. In una email che è stata divulgata su Twitter il miliardario ha comunicato che gli impiegati devono trascorrere un minimo di 40 ore a settimana in ufficio, altrimenti possono andare a lavorare “da un’altra parte”.
Così, mentre molte altre grandi aziende tecnologiche come Microsoft, Amazon, Apple, Alphabet e Meta Proseguono a garantire in maniera più o meno ampia il ricorso allo smart working, il capo di Telsa e SpaceX si è schierato nettamente contro al lavoro a distanza. “Chiunque desideri lavorare da remoto, deve essere in ufficio per un minimo (e intendo *minimo*) di 40 ore a settimana o lasciare Tesla”, ha scritto nella mail diffusa su Twitter.
“Se ci sono collaboratori particolarmente eccezionali per i quali questo è impossibile, esaminerò e approverò direttamente queste eccezioni – continua l’email -. Naturalmente ci sono aziende che non richiedono questo, ma quando è stata l’ultima volta che hanno creato un nuovo grande prodotto?”. Musk ha poi aggiunto come sia importante che i dipendenti senior si facciano vedere in azienda e che se Tesla sarà in grado di continuare a creare i “prodotti più interessanti e significativi di qualsiasi altra azienda sulla Terra” non accadrà “telefonando”.
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Musk non ha negato la veridicità dell’email diffusa su Twitter, ma ha invece risposto al commento dell’utente che l’ha condivisa. “Hey Elon, molte persone stanno parlando di questa email in circolazione, hai qualcosa da dire per chi pensa che andare in ufficio sia un concetto antiquato?” ha scritto l’utente. “Dovrebbero cominciare a immaginare di lavorare da un’altra parte”, ha risposto Musk.
Questa nuova presa di posizione è solo l’ultima esternazione delle rigide convinzioni di Musk, sia riguardo a una sua personale etica del lavoro, sia rispetto ai temi sociali. Già ad aprile 2020 aveva definito “fasciste” le restrizioni sanitarie dovute alla pandemia da coronavirus, che prevedevano la chiusura degli impianti per evitare il diffondersi del virus tra lavoratori e lavoratrici. Sono note inoltre le sue posizioni contro le unioni sindacali e un’altra conferma viene da un suo recente tweet contro il sostegno al mese del Pride, che commemora le lotte e l’orgoglio della comunità lgbtq+.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2022-06-01 16:22:57 ,