Per ridurre lo spreco alimentare e facilitare la comprensione della data di scadenza del cibo, la Commissione europea ha proposto di aggiungere la nuova etichetta “spesso buono oltre” al fianco del classico “da consumarsi preferibilmente entro”. Secondo l’esecutivo dell’Unione, oltre a contribuire a un minore impatto ambientale, il cambiamento consentirà di migliorare il processo decisionale dei consumatori.
In base alla bozza del provvedimento, secondo uno studio della Commissione, la maggior parte dei consumatori in Europa non comprende appieno la distinzione tra le etichette con la dicitura “da consumare entro” e quelle con scritto “da consumarsi preferibilmente entro”. Le due formule dell’etichetta di un alimento si riferiscono infatti a due indicatori diversi, relativi alla sicurezza e l’altro alla qualità.
Differenze sulle etichette
La prima dicitura indica l’effettiva data di scadenza, che avverte il consumatore o la consumatrice della data entro cui consumare l’alimento è ancora sano e sicuro per gli esseri umani. Dopo questa data il prodotto può deperire, ammuffire o cominciare a decomporsi. Al contrario, la seconda etichetta indica invece il momento in cui in cui potrebbe verificarsi un cambiamento della qualità dell’alimento, che pur restando completamente sicuro e sano da consumare, potrebbe non presentare più le stesse caratteristiche organolettiche, gustative o nutrizionali.
L’intervento fa parte delle molte misure contenute all’interno del Green deal europeo, per ridurre l’impatto ambientale dell’Unione in tutti i settori. In particolare, secondo la Commissione, questa iniziativa potrebbe contribuire a ridurre lo scarto alimentare europeo che si aggira attorno alle 57 milioni di tonnellate annue, pari a 127 chili per abitante, con un costo di circa 130 milioni di euro l’anno.
La nuova dicitura rappresenta solo un primo passo di Bruxelles per combattere lo spreco alimentare. Entro la prossima estate, l’esecutivo presenterà la prima proposta per una modifica mirata della direttiva sui rifiuti, alla quale la Commissione ha già cominciato a lavorare coinvolgendo governi, cittadini e imprese nelle consultazioni che vanno avanti da circa un anno. L’obiettivo sottoscritto dall’unione e dai governi degli stati membri è quello di ridurre del 50% lo spreco alimentare europeo entro il 2030.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-03-09 10:59:18 ,