Clienti per la prima volta identificati dalla Gdf in tempo reale
(ANSA) – NAPOLI, 18 GIU – Soltanto nella prima settimana
degli Europei di calcio il giro di affari è stato di almeno un
milione di euro considerando che gli utenti collegati 17 giugno
erano oltre 100 mila ed ognuno aveva pagato dieci euro per un
‘abbonamento’ pirata a ad una pay tv o per streaming illegali.
A bloccare la trasmissione ‘abusiva’ a pagamento delle partite
dei Campionati Europei è stata la Guardia di Finanza che ha
sequestrato ed oscurato 600 tra siti web, server e piattaforme
Iptv (Internet Protocol Television) pirata.
Nell’operazione ‘Euro Strike 2020’ , condotta dal Nucleo
speciale tutela privacy e frodi tecnologiche delle Fiamme Gialle
e coordinata dai magistrati del pool “cyber crime” della Procura
di Napoli, gli investigatori hanno utilizzato nuovi strumenti ed
innovative tecniche di indagine digitale che per la prima volta
hanno permesso di identificare in tempo reale i clienti dei
servizi illegali senza la necessità di fare perquisizioni nei
vari Paesi europei ma agendo direttamente da “remoto”.
Giovedì scorso tutti gli utenti collegati hanno visualizzato
all’improvviso sui propri dispositivi un pannello che li
avvertiva che il sito tramite il quale stavano illegalmente
guardando le partite degli Europei era stato sottoposto a
sequestro e i loro dati di connessione rilevati. I responsabili
dei servizi pirata rischiano ora la reclusione da sei mesi a tre
anni e la multa fino a 15.493 euro, mentre gli utenti finali
riceveranno automaticamente una sanzione amministrativa per un
importo fino a 1032 euro. (ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA