«Fa politica per lavoro, è una “cartelletta”. Il M5S potrebbe morire, ma il limite dei due mandati è luce nella tenebra»- Corriere.it

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di Emanuele Buzzi

Il post sul blog di Beppe Grillo: «C’è gente che fa questo lavoro, entra in politica per diventare poi una «cartelletta». Gigino «a cartelletta» aspetta il momento di archiviarsi in qualche ministero della Nato»

«C’è gente che fa questo lavoro, entra in politica per diventare poi una «cartelletta». Gigino «a cartelletta» ora è di là che aspetta il momento di archiviarsi in qualche ministero della Nato. Ed ha chiamato decine e decine di cartellette che aspettano come lui di essere archiviate a loro volta in qualche ministero»: così Beppe Grillo sul suo blog. Un duro attacco al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che finisce nel mirino anche per le telefonate effettuate negli ultimi giorni agli ex colleghi di partito per salvare il governo. Il garante dei Cinque Stelle in un video attacca tutti e e ribadisce che per lui il limite dei due mandati è inviolabile.

«Non so se il Movimento c’è, non c’è. Non lo so se è disintegrato, molecolare o quantico, non lo so. Una cosa però la so: ho guardato quel parlamento mentre Draghi parlava e non è il Parlamento che mi ha sconcertato, era la visione di quel Parlamento. Una visione vecchia, di gente che è lì da 30 o 40 anni. E cominciavamo ad essere dentro anche noia quella visione, pur essendo il gruppo più giovane», ha spiegato Grillo, che in un passaggio successivo «salva» Draghi (attaccato ieri dallo stato maggiore Cinque Stelle): «Quel Parlamento lì non se lo merita nessuno, figuriamoci Draghi e non se lo merita nemmeno l’ultimo degli Italiani».

«Siamo in un momento caotico – ammette Grillo – e potremmo essere decessi tra 15 giorni» come M5S «ma i nostri 2 mandati sono al nostra luce in questa tenebra incredibile, sono l’interpretazione della politica come servizio civile» e sono «un antibiotico». la mossa di Grillo di fatto azzera la vecchia classe dirigente. E crea grattacapi a Giuseppe Conte. Non a caso tra le prime reazioni nel Movimento c’è chi commenta: »Chi comanda? Conte o Grillo?». A essere tagliati fuori dal tetto del secondo mandato ci sono diversi big M5S, dal presidente della Camera Roberto Fico alla vice vicaria di Conte Paola Taverna, all’ex reggente Vito Crimi.

Il inventore del Movimento detta anche una agenda politica facendo autocritica: «L’Italia si merita una legge elettorale, proporzionale con lo sbarramento, si merita una legge sulla sfiducia costruttiva, si merita tante cose e noi non siamo riusciti a farle: mi sento colpevole anche io. Ma abbiamo fatto qualcosa di straordinario: sono tutti contro di noi».

Grillo conclude: «Vi abbraccio tutti, vorrei un coraggio da trasmettervi, io ho un cuore che pulsa: altro che cuore dei banchieri io c’ho un cuore da ragioniere»., citando tra le righe la battuta raccontata da Mario Draghi. Il premier aveva ironizzato sull’empatia dei banchieri centrali nel suo incontro con la stampa estera.

E dai parlamentari arrivano i primi attacchi al garante: «Invece deroga sul due per mille per pagare Grillo va bene. Perché un ragioniere i suoi soldi li sa contare».

23 luglio 2022 (modifica il 23 luglio 2022 | 16:10)



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Emanuele Buzzi , 2022-07-23 14:11:49 ,

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