PIACENZA — Il processo che davvero la spaventa è quello di chi non sa ma giudica. “La verità è che in questa vicenda siamo tutti vittime. Verrà il momento di raccontare”, dice Laura, madre di Nicolò Fagioli. È stata lei a capire che c’era un problema, e a bloccare i conti del figlio. È stata lei, un anno fa, ad accompagnarlo in quel percorso di aiuto fatto di ascolto e supporto psicologico presso un’associazione che segue i ludopatici.