Fronte Pnrr, dal Governo avviso a Giani: «No alle modifiche della legge Marson»

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L’annuncio è arrivato direttamente dal governatore Eugenio Giani: il Governo farà ricorso alla Corte costituzionale contro la legge regionale sulla semplificazione in urbanistica ed il Pnrr, approvata ad aprile tra mille polemiche.

La legge era stata bocciata da Cgil e M5S perché riscriveva parte della legge Marson, andandone in deroga, e criticata per aver tolto la procedura di Vas, Valutazione ambientale strategica, e per le conferenze di co-pianificazione di soli 30 giorni e poi il silenzio-assenso, e ancora per i progetti che se approvati diventano automaticamente variante agli strumenti urbanistici. In attesa di capire su cosa sarà impugnata la legge, Giani è sbottato. «Vengo ora da un’arrabbiatura — ha detto il governatore — per una telefonata con il capo di gabinetto di uno dei sottosegretari alla presidenza del Consiglio che mi avvertiva, prima del prossimo consiglio dei ministri, che sarà fatto ricorso alla Corte costituzione per la nostra legge sulla semplificazione delle procedure che consentirebbe ai Comuni di presentare progetti». La legge è stata proposta dal gruppo Pd — che ieri non ha voluto commentare — e approvata a maggioranza dall’aula ad aprile. «Se devo presentare un progetto di rigenerazione urbana su un quartiere della città — ha aggiunto Giani — come faccio a presentarlo in 40 giorni, se c’è qualcosa non perfettamente conforme dal punto di vista urbanistico? Viene subito bocciato. Quindi noi avevamo fatto una leggina regionale con la quale avevamo adeguato i tempi, non eliminati, alle modifiche necessarie per presentare i progetti in conformità con i bandi fatti dallo Stato per il Pnrr». Nel pomeriggio poi Palazzo Strozzi Sacrati ha fatto sapere che dopo la forte presa di posizione di Giani i tecnici di Regione e Presidenza del Consiglio si sono messi in contatto e al lavoro per una «lettera di interpretazione» della norma che potrebbe evitare l’impugnativa da parte del Governo, presto vedremo se questa strada avrà successo.


Duro il commento di Irene Galletti, capogruppo di M5S, che fin dalla proposta presentata dal Pd ha criticato la legge e che ha votato contro in aula. «Attraverso l’alibi della semplificazione la Regione ha smontato con una “leggina” la legge Marson su programmazione e controllo. Abbiamo provato in ogni modo ad avvisare la maggioranza, con motivazioni di carattere politico e di diritto… Stupisce l’arrabbiatura di Giani per un risultato largamente prevedibile — dice Galletti — Perché piuttosto non sono state tempestivamente incrementate le risorse umane da poter mettere a disposizione degli enti locali?». Marco Landi, portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale afferma «abbiamo sin dal principio manifestato dubbi sulla legittimità costituzionale della legge e presentato emendamenti, bocciati, che l’avrebbero messa al riparo da ricorsi. C’è da augurarsi che un eventuale giudizio di incostituzionalità non faccia perder tempo, vanificando procedure amministrative già in essere». E Marco Stella (FI) aggiunge una provocazione: «Servono semplificazione e sburocratizzazione: la legge Marson va abolita».

22 giugno 2022 | 09:50

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