Torna a scendere il prezzo del gas. Come riporta l’agenzia Ansa, nel pomeriggio del 12 settembre il costo del gas naturale è tornato sotto la soglia dei 36 euro segnati in apertura al Ttf di Amsterdam, il Title transfer facility che è il mercato di riferimento europeo per quanto riguarda il prezzo del gas, toccando la quota di 35,26 euro al megawattora. Una boccata d’ossigeno per il mercato, che aveva visto il balzo in alto del costo della materia prima, con rialzi che l’8 settembre avevano raggiunto vette dell’11%.
Le oscillazioni sono la conseguenza degli scioperi in corso negli impianti di liquefazione di Chevron, in Australia. A scatenare le rimostranze dei lavoratori sono state in particolare le diverse vedute rispetto all’azienda su retribuzione, sicurezza sul lavoro, turni e regole sugli straordinari e sui trasferimenti tra le strutture della società.
Le notizie positive del 12 settembre seguono infatti la decisione della Commissione per il lavoro locale di ascoltare le parti il prossimo 22 settembre, dopo essere stata interpellata proprio dall’azienda petrolifera statunitense, alla quale ha chiesto di proseguire le trattative con i sindacati al fine di trovare un accordo.
Come riporta l’agenzia Reuters, lo sciopero dei lavoratori degli impianti australiani della compagnia, che producono il 5,1% della fornitura mondiale di combustibile super refrigerato, è partito l’8 settembre, dopo l’esito negativo dei colloqui di mediazione fino ad allora tenutisi. In particolare, la scelta dei sindacati è stata quella di proclamare l’astensione dal lavoro fino al 13 settembre con interruzioni per un massimo di undici ore al giorno in differenti blocchi.
Al contempo, i lavoratori si sono rifiutati di svolgere determinati compiti, tra i quali gli straordinari. Senza un’intesa al termine del periodo indicato, le parti sociali si sono dette pronte a sospendere completamente il lavoro per due settimane.
Nel 2022 l’Australia è stato il paese che ha esportato la maggiore quantità di gnl al mondo, spedendo 80,9 milioni di tonnellate di carburante, 1,9 in più rispetto al 2021. A ricevere il gas sono stati in particolare Giappone, Corea del Sud, Cina e Taiwan. Tuttavia, uno sciopero di impianti così cruciali può provocare effetti a cascata anche su paesi non direttamente impattati dalle esportazioni dall’Australia, come quelli europei, ma colpiti dalle fibrillazioni dei mercati. Così è stato nei giorni scorsi, quando il braccio di ferro tra Chevron e i suoi lavoratori ha fatto aumentare il costo della materia prima in previsione di una eventuale contrazione della produzione.
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di Alessandro Patella www.wired.it 2023-09-13 10:47:14 ,