gli italiani sono disposti a sorbirsi la pubblicità sulle piattaforme pur di pagare meno | Wired Italia

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L’offerta sempre più ampia delle piattaforme di streaming inizia a dimostrarsi un’arma a doppio taglio per gli italiani: al piacere di saziare la propria passione per serie tv, film, documentari e contenuti vari si contrappone infatti sempre più il costo dei vari abbonamenti sottoscritti, tanto che tre persone su cinque sarebbero favorevoli a inserimenti pubblicitari laddove finora non erano previsti pur di pagare tariffe mensili più basse.

È questo il dato che emerge da una ricerca effettuata dalla multinazionale tecnologico-pubblicitaria The Trade Desk e dalla società internazionale di ricerche di mercato e data-analyst YouGov con lo scopo di analizzare l’evoluzione delle abitudini di fruizione dei contenuti streaming con un occhio di riguardo alle nuove opportunità per il marketing e per la pubblicità.

L’analisi dei risultati

In particolare, il 45% degli intervistati ha affermato di aver annullato l’iscrizione a diverse piattaforme, mentre un altro 19% è pronto a non rinnovarlo in futuro. E tra chi invece non ha intenzione di rinunciare al proprio abbonamento, è forte la propensione a optare per soluzioni più economiche: il 67% degli spettatori italiani intervistati con un account Netflix e il 69% degli abbonati a Prime Video ha ammesso che prenderà in seria considerazione la possibilità di pagare un canone mensile ridotto o gratuito a fronte di inserimenti pubblicitari.

La ricerca delle due società si è concentrata anche sulla spesa complessiva che i consumatori intervistati destinano agli abbonamenti alle piattaforme di streaming, rilevando che il 65% ha definito un tetto di 30 euro mensili per accedere a più servizi. Un dato che rende dunque appetibili le piattaforme free o a basso costo grazie all’inserimento di pubblicità.

In questo senso, addirittura il 59% dei telespettatori italiani ha ammesso che preferirebbe un servizio gratuito finanziato dalla pubblicità, oppure un servizio meno costoso sostenuto da spot pubblicitari rilevanti e limitati. Dallo studio emerge che il 35% dei telespettatori italiani intervistati vorrebbe “meno pubblicità in generale”, il 40%meno interruzioni pubblicitarie” e il 37%interruzioni pubblicitarie più brevi”.



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di Alessandro Patella www.wired.it 2023-06-01 10:09:41 ,

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